I problemi difensivi del Torino continuano a persistere. Nell'ultima gara casalinga contro il Pescara - squadra che ha mille difficoltà sotto ogni punto di vista - è arrivato un 5-3 che per certi versi ha lasciato l'amaro in bocca a calciatori e soprattutto tifosi. Com'è possibile tutto ciò? Il potenziale della squadra è notevole e sulla carta ha una rosa in grado di lottare per le zone europee, ma a causa di errori e distrazioni il Torino staziona attualmente a metà classifica, con un distacco di dieci punti dal quinto posto. 

Come sarebbe la situazione senza aver incassato così tanti goal? Partiamo dal concetto che il Toro ha praticamente gettato via la bellezza di 9 partite, tutte perse o pareggiate dopo un iniziale vantaggio o comunque una situazione di incertezza. Di seguito eccovi l'elenco di tutti i punti sprecati che, purtroppo, hanno allontanato i granata dalle zone alte della classifica.

- MILAN 3 - 2 TORINO; Belotti riapre il match dopo la doppietta di Bacca, ma poco più tardi il colombiano insacca dagli undici metri per la tripletta. Nel finale Baselli accorcia le distanze e, grazie a un corposo recupero, viene concesso un calcio di rigore al Torino che però non sfrutta l'occasione. 

- ATALANTA 2 - 1 TORINO; Bergamo, terza giornata di campionato, e con la squadra di Gasperini che fatica a fare risultato. Iago Falque apre il match nella ripresa, ma in una manciata di minuti i padroni di casa la ribaltano con Masiello e Kessie. 

- TORINO 2 - 2 LAZIO; E' ancora una volta lo spagnolo ad aprire il match, ma nella ripresa la squadra di Simone Inzaghi esulta con i goal di Immobile e Murgia. Nel finale viene concesso un calcio di rigore al Torino che lo realizza grazie a Ljajic portando a casa almeno un punto. 

- INTER 2 - 1 TORINO; Icardi la sblocca nella prima frazione di gioco, ma nella ripresa è il solito Belotti a firmare il goal del pareggio, un pareggio che però sfugge a due minuti dalla fine. Ancora Icardi a griffare la sfida.

- UDINESE 2 - 2 TORINO; Match fotocopia di quello contro i nerazzurri. Benassi apre i conti, ma nel secondo tempo le classiche amnesie difensive regalano a Thereau e Zapata i goal del sorpasso. Nel finale arriva il pareggio di Ljajic, ma la rabbia è tanta. 

- TORINO 1 - 3 JUVENTUS; Probabilmente questa è la rimonta che brucia di più. Belotti manda in visibilio la platea granata, ma poco più tardi Higuain pareggia. Un punto guadagnato? No, tutto perso perchè la Juventus vince la partita nei minuti finali con un altro goal dell'argentino e il goal di Pjanic al 93'. 

- TORINO 2 - 2 MILAN; Ancora i rossoneri. Primo tempo a mille per gli uomini di Mihajlovic, capaci di andare al riposo sul 2-0. Nella ripresa è buio totale: Bertolacci e Bacca firmano la rimonta e condannano il Toro all'ennesima figuraccia. 

- TORINO 1 - 1 ATALANTA; Altra partita buttata. Iago Falque firma l'1-0 nel primo tempo, ma al 67' Petagna pareggia. 

- EMPOLI 1 - 1 TORINO; Anche qui è rimonta. Succede tutto nel primo tempo: Belotti segna e Mchedlidze acciuffa il pari nei minuti di recupero. 

Numeri che invitano a riflettere, e sul banco degli imputati non può che esserci Sinisa Mihajlovic. Qualche responsabilità dovrebbe essere attribuita anche alla società che non è stata capace di risanare gli importanti buchi lasciati dalla partenza di gente del calibro di Glik, Maksimovic e Bruno Peres. Oltre all'aspetto tattico, va considerato anche quello mentale: una squadra può subire una rimonta, massimo due, per motivi legati ad inferiorità numerica o casi particolari. Ma quando questo discorso si proroga per più partite, la situazione si fa seria. Cosa c'è nella testa dei calciatori? Il chiaro esempio è il match contro il Pescara. Cinquina e calcio spettacolo nella prima parte di gioco, fino ad ora tutto normale. Nella ripresa la squadra di Oddo ne fa tre contro un Torino che sembra essersi smarrito. 

Mihajlovic deve assolutamente invertire questo trend. Se non avesse perso tutti questi punti, a quest'ora sarebbe nelle zone nobili della graduatoria. Il campionato è ancora lungo e la squadra ha un potenziale importante, ma il tecnico serbo dovrà risolvere questo clamoroso problema sia sotto l'aspetto tattico che mentale.