E ora, là dietro, sono guai per davvero. No, non ci si riferisce alla preoccupante permeabilità della retroguardia granata, la tredicesima del torneo, a quella fragilità che ha guastato anche un pomeriggio che doveva essere di festa, con quel dominante 5-0 imposto al Pescara poi trasformatosi in un 5-3 finale, effetto degli errori, e degli orrori, di un reparto che fa acqua da tutte le parti. Se la problematica, fino ad oggi, era stata relativa alla qualità degli interpreti del pacchetto arretrato del Toro, oggi Mihajlovic si trova a dover fare i conti con un nuovo grattacapo, quello della quantità. Già perchè ad oggi, a 48 ore dalla complicata trasferta in casa di una lanciatissima - oltre che prolifica - Roma, l'unico difensore centrale pienamente disponibile risponde al nome di Emiliano Moretti, uno che va per i 36, uno che ad inizio stagione sembrava destinato ad un ruolo da comprimario, uno che invece, a suon di prestazioni, si è confermato ancora una volta come elemento più affidabile del reparto.

E gli altri? Per gli altri membri del pacchetto centrale granata serve citofonare all'infermeria: tutti i difensori centrali, chi più chi meno, sono infatti alle prese con problemi fisici più o meno seri, acciacchi e noie che tengono Mihajlovic col fiato sospeso, e che hanno costretto il tecnico serbo a provare, in settimana, anche l'esperimento De Silvestri, dirottato nel mezzo della difesa accanto all'inossidabile Moretti. L'ultimo a fermarsi, in ordine di tempo, è stato Arlind Ajeti, non esattamente convincente contro Empoli e Pescara, ma a detta di Mihajlovic "il miglior marcatore della rosa del Torino". Durante la seduta di allenamento del giovedì il nazionale albanese ha accusato un fastidio al polpaccio, aggiungendosi alla lista degli infortunati e rischiando seriamente di dover dare forfait per la trasferta dell'Olimpico. Salterà la sfida da ex anche Leandro Castan, ai box ormai da quasi un mese e alle prese con un problema muscolare alla coscia, resterà a guardare anche Carlao, ad oggi autentico oggetto misterioso del mercato granata. Sbarcato a Torino direttamente da Cipro a gennaio, il centrale brasiliano non ha ancora messo piede in campo in impegni ufficiali, anche a causa di un infortunio al gomito rimediato in allenamento che ancora lo mette fuori causa. Completa il quadro Luca Rossettini, che proverà a recuperare in extremis dai problemi alla caviglia che lo hanno costretto a saltare le ultime due gare: anche l'ex Bologna, comunque, rimane in forte dubbio per l'impegno di Roma.

Castan ancora ai box (www.tuttosport.com)

Piove sul bagnato, quindi, in casa Toro: i granata si apprestano ad affrontare il secondo attacco del torneo - 50 reti segnate, una media superiore ai due gol a partita - con una difesa, reparto che rappresenta l'anello debole anche in condizioni normali, tutta da inventare. Un'emergenza, quella relativa alla retroguardia del Torino, che ha gettato benzina sul fuoco delle polemiche legate alle strategie di mercato di Urbano Cairo. In tanti hanno infatti puntato il dito contro l'eccessiva parsimonia, chiamiamola così, del presidente nel momento in cui si è dovuto procedere al rimpiazzo di due totem come Maksimovic e Glik, gioielli di una difesa che Ventura aveva reso fiore all'occhiello del suo Toro. Dalla cessione del serbo e del polacco il club granata ha incassato ben 36 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti i 13,5 derivanti dalla cessione di Bruno Peres alla Roma. Per rimpiazzare tre autentiche colonne del Toro nell'era Ventura, nonostante una disponibilità decisamente cospicua di liquidi da reinvestire, Cairo e Petrachi hanno però puntato su tante, troppe scommesse, agendo al risparmio: 2 milioni di euro spesi per un onesto mestierante come Rossettini, 500 mila euro per Castan, le cui condizioni fisiche, suo malgrado, erano (e restano) un'incognita, mentre Ajeti è addirittura arrivato a parametro zero, con alle spalle soli sei mesi d'esperienza in Serie A con il Frosinone. In soccorso dei granata e di una difesa tutt'altro che impenetrabile è poi corso il mercato di gennaio, in cui però l'unico ritocco è stato il già citato carneade Carlao, arrivato all'ombra della Mole per 500 mila euro.

Ed ora, ecco che il Torino si ritrova a fare i conti con gli effetti di un mercato al risparmio, un mercato che per quanto riguarda la fase difensiva ha vestito di granata tante scommesse, giocatori accompagnati da incognite sia fisiche che di affidabilità: ed oggi, quindi, il più solido ed affidabile difensore a disposizione di Sinisa Mihajlovic è Emiliano Moretti, classe 1981. Urbano Cairo non può però prendersela con la sfortuna: come recita il proverbio, chi è causa del suo mal pianga sè stesso.