La sosta per le Nazionali consente a Sinisa Mihajlovic di studiare soluzioni alternative per ovviare all’assenza di Andrea Belotti, che ne avrà per circa un mese e non rientrerà prima dell’inizio di novembre. Lo stop del Gallo coincide con il rientro a pieno regime di Lucas Boyè e dunque, pur essendo un problema grave, l’infortunio del capitano potrebbe non essere completamente deleterio per la squadra.

Il ruolo naturale dell’argentino è quello di centravanti, nonostante nella sua prima stagione al Torino sia stato impiegato perlopiù da ala sinistra nel trio di trequartisti dietro l’unica punta. Non è mai stato un rapace d’area di rigore nella sua giovane carriera – classe ‘96 -, né con la maglia del River Plate – 2 goal tra il 2014 ed il 2015 in Primera Division – né con quella del Newell’s Old Boys – stesso bottino fra il 2015 ed il 2016 -, mentre sotto la Mole l’unica rete realizzata in Serie A è arrivata nell’ultima giornata dello scorso campionato, nella vittoria per 5-3 contro il Sassuolo in casa – oltre alle due in Coppa Italia a Pro Vercelli e Pisa.

Ora però la stagione di apprendistato è superata, l’infortunio al ginocchio anche, e Boyè è pronto ad essere protagonista. Mihajlovic conta su di lui, perché da quando il Torito è tornato a disposizione è sempre stato inserito – 4 presenze su 4 convocazioni, per un totale di 57 minuti – e nell’amichevole di metà settimana contro il Casale è stato schierato proprio come riferimento offensivo nel 4-2-3-1. Risultato finale, 5-1 per il Torino, con il goal che ha aperto le marcature realizzato da Boyè dopo un minuto di gioco – Berenguer, Baselli, Gustafson e Rauti hanno completato il tabellino.

Ottimo inizio, seppur in un test non probante, per provare a convincere Mihajlovic ad affidare a lui una maglia da titolare già dal prossimo impegno, quello a Crotone contro i calabresi dell’ex torinista Davide Nicola