Il Torino sta vivendo un'annata più complicata del previsto. L'obiettivo dichiarato è il piazzamento in Europa League, ma le cose non stanno prendendo una buona piega. Il mercato è stato imbastito per dare a mister Mihajlovic una rosa con un undici titolare da prima metà della classifica e seconde linee di livello per tappare le possibili falle dettate da infortunii, cali di forma et simila. I due acquisti però più importanti dell'estate granata stanno deludendo le aspettative. Niang, acquisto più costoso dell'era Cairo, non sta dando l'apporto che il tecnico serbo e la società speravano. Quando gioca sembra appesantito e non riesce a incidere nè con la sua velocità nè con le sue qualità tecniche. Pochi dribbling, quasi nessun tiro, un giocatore da recuperare su tutta la linea e infatti, con il cambio di modulo è stato il primo a essere messo in disparte, diventando praticamente la prima delle riserve, ma, per una svolta del Toro, va recuperato affinchè lasci il segno partendo dal primo minuto.

Non sta vivendo un buon momento nemmeno Berenguer. Lo spagnolo è arrivato dall'Osasuna, in una trattativa lampo in cui è stato battuto l'interesse del Napoli, grazie ad un'offerta più convincente.  L'ala però ha raccolto la miseria di 250 minuti in otto partite, senza mai illuminare con qualche colpo di classe. Vuota sia la casella dei gol che degli assist. Male, per quella che doveva essere la prima alternativa in avanti nel nuovo 4-2-3-1 di Mihajlovic e che ha perso un po' alla volta posti nella gerarchia, finendo molto indietro con il ritorno del 4-3-3. Lo stesso tecnico serbo è a rischio. La società vuole il piazzamento in Europa League, ma i punti persi con Hellas Verona, Crotone e Chievo Verona stanno pesando moltissimo e adesso ci sono degli scontri diretti dove devono per forza arrivare dei risultati positivi, altrimenti Cairo potrebbe anche pensare ad un eventuale traghettatore fino a fine stagione, per poi ripartre per la prossima con un nuovo assalto ai piazzamenti europei, con un nuovo manico. La voce Reja ha pochi fondamenti, visto che il mister goriziano si considera ormai quasi un ex allenatore e tornerebbe su una panchina solo con un'offerta realmente convincente. Più credibile la voce Mazzarri, che ripartirebbe da un club italiano ambizioso, dopo il fallimento in Premier con il Watford.

Comunque Cairo crede ancora in Mihajlovic e gli sta dando fiducia, promettendo anche che a gennaio si interverrà sulle seconde linee perchè, come si è visto, se Belotti ha qualche problema non c'è nessuno in grado di sostituirlo e Sadiq sembra già bocciato. Intanto comunque i giocatori sono ancora convinti di poter dare una svolta al campionato. A Torino Channel il senatore Moretti ha parlato così: "La nostra settimana comincia con lo stesso spirito di sempre. Faremo il punto della partita con il Chievo, analizzando e cercando tutti gli spunti possibili per crescere a livello di squadra. dopo di che ci prepareremo alla sfida col Milan per arrivarci al 100% delle nostre possibilità. San Siro è sempre una cornice molto affascinante: solo due gare fa abbiamo fatto lì su quel campo un'ottima prestazione contro una squadra veramente forte e domenica andremo lì per ripeterla".

Si è affidato invece a twitter Baselli per dare la carica ai suoi compagni: "Ci serve continuità. Alterniamo per svariate ragioni, prestazioni buone a meno buone, vittorie a passi falsi. Da qui fino al 6 gennaio, senza sosta, dovrà essere una lunga corsa. Che ci dovrà portare in alto. Dobbiamo farlo, POSSIAMO farlo. Serve testa e cuore Toro".