L'acquisto di Rodrigo de Paul è stato un qualcosa di inaspettato, con la voce di mercato che è uscita solo poco prima della chiusura del colpo. Un talento arrivato a sorpresa, arrivato in un gruppo molto numeroso, ma che già dai primi giorni nella nuova realtà sta dimostrando di avere tutte le caratteristiche per ritagliarsi un ruolo importante e provare a sfondare nel calcio europeo. Il ragazzo è arrivato per tre milioni a titolo definitivo dal Valencia, dove ha giocato per una stagione e mezza con alti e bassi. Ha firmato un contratto quinquiennale.

Il DG Franco Collavino apre la presentazione ringraziando i giornalisti presenti in trasferta:

"Vi ringrazio per il tempo dedicato e per aver accolto il nostro invito a trascorrere questa mattinata insieme, a metà tra il professionale e il conviviale. Desideravo ringraziarvi per la vostra presenza. Spesso nel nostro lavoro siamo travolti dalla quotidianità quindi ben vengano momenti come questi, da poter condividere tutti insieme". 

Il DS Nereo Bonato introduce come di consueto il giocatore:

"Presentiamo un ragazzo che va a rimpolpare la rosa dei ragazzi giovani messi a disposizione di Iachini quest'anno. Ha doti offensive e può giocare da interno e da esterno di centrocampo. Abbiamo già visto le sue doti in campo. Un tassello importante per questo nuovo ciclo che va a iniziare. Siamo convinti di aver inserito parecchia qualità in questa rosa. Rientra anche nella filosofia della società dare spazio a chi è in cerca di rivalsa dopo stagioni magari non fortunate, e il suo profilo corrisponde alle nostre ricerche anche in questo. Ha avuto una capacità di adattamento fantastica. Si vede che ci ha studiato bene prima di venire".

Come vivi questo momento di passaggio della tua carriera?

"Sono contento di essere qui. Era molto tempo che l'Udinese mi cercava e si era interessata a me. Questa risulta una grande sfida per me".

Abbiamo già visto le tue qualità. Cosa darai a questa squadra per risalire?

"Voglio mettere a disposizione tutte le mie qualità per il bene della squadra e farò quello che vorrà il mister. Ci metterò innanzitutto tanto lavoro e impegno. Sono consapevole che non è stata una buona stagione la scorsa per l'Udinese; mi fido molto però di questa squadra e del lavoro che stiamo facendo sul campo".

Hai avuto problemi a Valencia?

"A Valencia il primo anno ho fatto una buona stagione, con più punti dell'anno precedente; una stagione coronata dall'ingresso in Champions. La seconda stagione non è stata altrettanto buona per me, soprattutto per alcune scelte del mister, ma rimane una pagina quella di Valencia molto importante e bella per me. Ora quello che conta è soltanto l'Udinese e il bene di questa squadra. Non ci sono stati problemi particolari, ma soltanto pure scelte tecniche".

Come hai maturato la decisione di lasciare la Spagna? Perché la prima volta non hai scelto l'Udinese?

"La scelta dell'Udinese è arrivata perché ne ho sempre sentito parlare molto bene e io voglio andare dove si lavora bene. Due anni fa non sono arrivato qui anche per motivi che non dipendono da me, visto che il Racing ha preferito parlare con il Valencia prima che con l'Udinese, ma ora non conta. Sono arrivato qui due anni dopo e sono pronto a dare il massimo per questa squadra".

Qual è la tua ambizione?

"Innanzitutto credo che la serie A sia di altissimo livello. Qui ci sono grandissimi giocatori. Non ho un ambizione personale particolare, perché credo che sia più importante la squadra. Sono a disposizione del tecnico. Ognuno lavora per se, ma anche per la squadra. Poi se la squadra va bene, aumentano anche le soddisfazioni personali. Vedo un gruppo compatto che sta lavorando molto bene, e così ci toglieremo buone soddisfazioni".

Hai sentito parlare dell'Udinese?

"Due anni fa ho cominciato già a conoscere questa squadra. Me ne avevano parlato molto bene. Quest'anno si è ritirato anche Di Natale, un giocatore che è un simbolo. Dobbiamo, tutti insieme, cercare di non far rimpiangere la sua assenza".

Cosa ti piace fare fuori dal campo?

"Sono un ragazzo tranquillo, mi piace stare a casa con la famiglia. Non faccio cose strane. Non vado tanto in giro".

Qual è la tua posizione preferita?

"Giocherò dove il mister riterrà opportuno. La mia posizione preferita è quella di interno, ma se serve posso agire anche come ala".

Hai il doppio passaporto. Chi sceglieresti tra Italia e Argentina?

"Argentina, sempre. L'Italia è una splendida nazionale, ma sento molto l'appartenenza al mio paese e sogno da sempre di vestire la casacca albiceleste".

Con chi ti trovi meglio dei giocatori dell'Udinese?

"Fuori dal campo ho ovviamente più rapporti con i sudamericani, ma anche tutti gli altri mi hanno accolto benissimo. In mezzo al campo siamo tutti uniti nel lavorare bene. Non vorrei essere ripetitivo, ma vedo che stiamo lavorando benissimo e faremo una grande stagione".

Conosci Pereyra?

"Chiaramente lo conosco. E' un grande giocatore che ha dato tanto all'Udinese. Non voglio però che vengano fatti paragoni, perché voglio segnare la mia personale storia qui all'Udinese. Voglio essere considerato per il mio lavoro e per la mia storia".