Uno dei giovani che ultimamente più si è fatto notare in casa friulana è Stipe Perica, capocannoniere dell'Udinese (alla pari con Duvàn Zapata). È uno dei talenti che più è migliorato nel corso dell'estate e Iachini, notandolo, ha iniziato a dargli più spazio. A Udinese Magazine, il ragazzo racconta la sua soddisfazione per il maggior minutaggio. Ecco l'intervista integrale.

Stipe Perica è una delle grandi sorprese di inizio stagione, ma chi lo conosce bene sa che dietro all'exploit del croato c'è tanto impegno sui campi del Bruseschi e tanta voglia di emergere: "Ho lavorato tanto, serviva fortuna anche per segnare, abbiamo fatto un grande sacrificio di squadra. Quando segni è sempre una grande emozione, non è importante il momento o lo stadio in cui lo segni. Per un attaccante è importante segnare sempre. Giochiamo in casa e dobbiamo fare bene, ascoltando quello che ci dice il mister possiamo sicuramente dare il meglio. Quando sono sul campo voglio dare sempre il massimo. I tifosi guardano chi lotta e chi si sacrifica al 100%, dobbiamo avere rispetto per chi viene a guardarci e amano l'Udinese da più tempo di noi. Per vincere le partite bisogna avere sempre più voglia degli avversari.

Dove ti senti di dover migliorare ancora? "Devo migliorare ancora su tante cose. Devo lavorare ancora tanto per elevare ancor di più il mio livello. Tutti i preparatori ci aiutano ogni giorno per tirare fuori ogni piccolo miglioramento, speriamo che si vedano i frutti del nostro duro allenamento. Iachini viene a seguirci anche negli allenamenti integrativi del giovedì mattina, è un segnale importante per farci capire che ci segue."

Hai un modello di riferimento? "Il mio idolo è Ruud Van Nistelrooy. Dopo l'infortunio è tornato ancora più forte, mi piace la sua grinta, il suo modo di approcciare il campo. Spero di somigliargli con il mio atteggiamento."

Quanto ti dispiace per l'infortunio del tuo grande amico Widmer? "Silvan è come un fratello per me. Penso e spero che tornerà prima possibile, è un peccato per la squadra ma abbiamo altri giocatori che potranno fare bene al suo posto. Lui mi ha dato tanti consigli, è stato il mio braccio destro per ambientarmi, imparare la lingua e tanto altro, in campo e fuori."

La scommessa con Danilo? "Lui è il nostro capitano, in tv non si vede tutto quello che può dare: è un grande giocatore e un grande uomo. Non scommetterò la sua fascia - ride di gusto l'attaccante - non si è rasato alla lunghezza che avevamo concordato, ma va benissimo così."

Quale è stato il tuo gol più bello con l'Udinese? "Credo sia quello in Coppa Italia contro l'Atalanta, il colpo di testa con il cross di Alì Adnan. Anche quello con l'Empoli non era facile, ho dovuto lottare per mettere il pallone in rete."

A San Siro la tua dedica era rivolta a qualcuno in particolare tra i tifosi? "Il cuore di Milano non era indirizzato a nessuno in particolare, Cyril (Thereau ndr) non mi permette di avere la ragazza - ride -. La nostra curva è fantastica, anche dalla panchina si avverte la voglia di vincere dei nostri tifosi e dobbiamo ripagarli.