C'è un po' di amaro in bocca al momento del triplice fischio di Gavillucci. L'Udinese esce dallo Juventus Stadium con una sconfitta e questo era prevedibile, quello che era un po' in dubbio era l'atteggiamento con cui i ragazzi sarebbero scesi in campo, dopo l'ennesimo cambio di allenatore e il polverone che questo ha sollevato. Invece l'undici scelto da Delneri ha stupito, giocando una partita attenta in fase difensiva e aggressiva al punto giusto quando si è trattato di attaccare. Tanto che il vantaggio friulano è stato totalmente meritato e la Juventus è riuscita a ribaltare il risultato solo grazie a giocate individuali di alto livello, come il movimento di Lemina che ha portato al fallo di Felipe e alla punizione fatata di Dybala. Vero è che il rigore si poteva evitare e qui si tira in ballo l'unico giocatore che non è riuscito a mettere in campo una buona prestazione, ovvero De Paul. Purtroppo l'argentino non è parso essere lucido e ciò si è visto quando ha steso Alex Sandro in area, anzichè contenerlo semplicemente. L'ex Valencia è parso spaesato, quasi in un ruolo non suo, nonostante fosse stato schierato ala, sulla carta la sua posizione naturale. Spesso in ritardo in attacco, non è mai riuscito a dettare un passaggio o a fare un bel movimento che mettesse in ansia una difesa juventina che non sembrava essere irreprensibile. Non bisogna assolutamente ora gettare la croce sul ragazzo, che è stato uno dei pochi elementi positivi sotto la gestione Iachini ed ha margini di crescita importanti, ma è da tre partite che fa molta fatica.

Passando alle note positive, il 4-3-3 è sembrato essere molto più nelle corde dei giocatori rispetto al 4-3-1-2. Finalmente si sono viste delle mezzali giocare con grande intensità, con Fofana e Jankto che hanno corso per tutta la partita e sono stati molto importanti sia in difesa che in attacco. Proprio il ceco, grazie alla sua aggressività, ha trovato il primo gol in Serie A, causando l'errore della difesa juventina e ringraziando Buffon. Kums deve ancora entrare nei meccanismi, ma con questa intelaiatura sembra trovarsi più a suo agio. Thereau ha mostrato di non aver mentito nell'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, mettendo in campo più corsa rispetto alle partite precedenti e nell'uno contro uno è stato molto pericoloso. Duvàn Zapata ha faticato ad incidere, ma il suo lavoro di sponda e sportellate lo ha fatto dignitosamente, purtroppo i centrali della Vecchia Signora lo tenevano costantemente nel mirino e la giornata no di De Paul non ha aiutato. Anche mentalmente la squadra sembra più convinta dei propri mezzi, ma questo andrà verificato sul lungo periodo, nello specifico negli imminenti scontri salvezza contro Pescara e Palermo. Contro le grandi squadre infatti spesso questi ragazzi hanno messo in mostra prestazioni convincenti, salvo poi tradire sul più bello. Quindi, prima di esultare, aspettiamo la prova del nove. Continuano a soffrire un po' i terzini, ma qui ci sono gli infortunii da considerare e l'adattamento di nuovi giocatori nel ruolo.

Appuntamento dunque tra sette giorni con lo scontro che ci farà capire tante cose su questa Udinese. Delneri infatti recupererà Widmer, Hallfredsson e Badu, in più Samir avrà una settimana in più di allenamenti nelle gambe. Tanti elementi in più, che aumentano le soluzioni per il 4-3-3 o un eventuale 4-2-3-1. I friulani settimana prossima dovranno confermare i passi avanti per evitare l'ennesimo polverone.