Che l'Udinese fosse in crescita costante da un po' di tempo a questa parte non era in dubbio. Dopo il pareggio contro la Juventus infatti i friulani sono cambiati definitivamente. Se prima si vedevano le buone intenzioni e le idee di gioco, ma spesso con alti e bassi, ora la squadra sembra essere definitivamente diventata gruppo. Certo, ci sono ancora degli incidenti di percorso (Napoli), ma non basta l'assenza di un titolare o un giocatore fuori forma per far cadere il castello, che prima era di carta, ora sembra invece avere finalmente delle fondamenta. Nonostante infatti l'assenza fino a fine anno di due titolarissimi come Fofana e Samir, le zebrette continuano il loro percorso senza che le mancanze siano poi così evidenti. Certo, ci sono ancora dei limiti da limare, come la mentalità e certi automatismi, però il fatto che una partita come quella contro il Cagliari sia stata vinta grazie all'apporto delle riserve è un chiaro segnale che l'Udinese non è, stavolta, un fuoco di paglia, ma c'è una rosa che ha una certa profondità e può fornire armi inaspettate.

La squadra festeggia la vittoria. Fonte: www.facebook.com/UdineseCalcio1896
La squadra festeggia la vittoria. Fonte: www.facebook.com/UdineseCalcio1896

Tutto a partire da Angella. L'ex Empoli è rientrato in estate dal Watford ed è rimasto in quel di Udine un po' perchè conosceva già l'ambiente e un po' per rispettare le regole sulle rose imposte negli ultimi anni. Il ragazzo però è rimasto in panchina regolarmente (con rare eccezioni) fino a marzo, quando, a causa dell'infortunio di Felipe, è diventato titolare e quasi inamovibile per giunta. Molti, con i problemi fisici dell'italo-brasiliano, hanno cantato il de profundis per la difesa dell'Udinese e invece Angella non ha mai toppato una partita, tanto che con lui in campo la banda Delneri non ha mai perso. Ora che Samir non ci sarà e che Felipe viene considerato il terzino sinistro di riserva migliore a disposizione, Gabriele è passato da vice a titolare fisso e il gol contro il Cagliari corona la sua crescita e premia la sua permanenza, non così scontata durante il mercato di gennaio. Poco menzionato nel post partita, ma fondamentale, anche l'inserimento di Kums. Come al solito i più criticati quando poi fanno delle prestazioni degne del proprio nome non vengono considerati, ma il centrocampo dell'Udinese con lui ad agire come mezzala al posto di Badu è diventato decisamente più efficace. Crea i presupposti per il gol di Perica recuperando un gran pallone sulla trequarti, batte l'angolo del secondo gol (anche se lì il Cagliari ci ha messo tanto del suo) e infine, non contento, serve anche un filtrante che Perica dovrebbe sbattere solo in rete, come nella prima occasione, ma che sfortunatamente si stampa sul palo. Questo è il belga di cui hanno bisogno i friulani, bravo in fase di interdizione e fondamentale in rifinitura. Da mezzala sembra dare risultati molto buoni e questa partita, unita a quella dell'andata contro il Bologna, possono esserne la dimostrazione. Il titolare, vista l'assenza di Fofana, è Badu, ma il ghanese dà un apporto abbastanza scarso ultimamente alla metà campo delle zebrette e chissà che anche stavolta il vice per il finale di stagione non diventi il capo. Anche perchè Kums ha dei valori tecnici sulla carta superiori a quasi tutti i suoi concorrenti, come dimostrato al Gent, ma per ora li ha messi in mostra raramente. Chissà che non sia la volta buona.

Angella e la sua zampata per il 2-0. Fonte: www.facebook.com/UdineseCalcio1896
Angella e la sua zampata per il 2-0. Fonte: www.facebook.com/UdineseCalcio1896

C'è poi il vice dei vice. Quel Perica tanto invocato nei momenti più bui di Duvàn Zapata, acclamato quando a inizio stagione ha segnato dei gol pesantissimi (Empoli e Milan), ma poi quasi dimenticato nel momento in cui il "Panteròn" si è sbloccato. Delneri un po' alla volta sta scoprendo che il croato non è un alter ego di Duvàn e che  anzi, insieme forse addirittura i due si completano, quando la loro solo coesistenza a inizio anno sembrava utopia, data la struttura fisica simile. Invece la coppia d'attacco Perica-Zapata in un 4-4-2 sembra funzionare e se poi l'ex Chelsea alla sua solita grinta unisce anche la finalizzazione, allora le cose si fanno estremamente interessanti. Ne sa qualcosa sempre il Cagliari, letteralmente folgorato dalla bordata tirata dal neoentrato. Ha sempre detto di non avere grandi mezzi tecnici, ma chissà che non sia solo una sua convinzione personale. Contro i rossoblù ha messo in mostra le qualità di una punta completa. Il tiro dalla distanza che si è insaccato è stato seguito infatti da un gran diagonale stampatosi sul palo e da un tiro a giro uscito di un nulla. Un impatto devastante per un ingresso in campo che ha portato a una vittoria che sembrava non potesse arrivare. Qua il vice però diventerà una cosa a sè, anche Delneri infatti ha confermato che ormai Perica non si può considerare l'alter ego di Zapata, perchè ha delle caratteristiche differenti.

Perica scocca la fucilata dell'1-0. Fonte: www.facebook.com/UdineseCalcio1896
Perica scocca la fucilata dell'1-0. Fonte: www.facebook.com/UdineseCalcio1896

Tutto questo ha inoltre coperto l'appannamento di alcune certezze dell'Udinese. Thereau infatti da qualche partite gioca a rilento e non ha il solito impatto sulla gara, tanto che proprio con la sua uscita dal campo i friulani hanno iniziato a dominare la gara. Il rigore sbagliato è la fotografia perfetta del momento opaco del francese che forse inizia a patire un po' di stanchezza, vista l'età non verdissima e la quantità infinita di chilometri macinati fino ad ora. Insieme all'ex Chievo anche Karnezis ha fornito un repertorio di errori inaspettati. La sfida con il Cagliari entra nel novero delle rarissime partite in cui il greco è stato bocciato. Grave la mancata uscita sul cross che ha portato al gol di testa di Borriello (sul quale ha inoltre opposto poca restistenza). Clamoroso poi l'errore in uscita all'ultimo minuto, che poteva portare all'assurdo pareggio di Salamon, non fosse stato per il provvidenziale posizionamento dell'esperto Danilo sulla linea, che spazzato via la palla del 2-2. Insomma, con queste riserve così ben inserite, alcuni pilastri possono permettersi il "lusso" di sbagliare, facendo così arrivare i tre punti anche quando non sono i protagonisti a condurre i giochi.

Hallfredsson smista un pallone durante il match col Cagliari. Fonte: www.facebook.com/UdineseCalcio1896
Hallfredsson smista un pallone durante il match col Cagliari. Fonte: www.facebook.com/UdineseCalcio1896

Infine, al Bruseschi è iniziata la preparazione in vista della trasferta di Bologna. Lavoro differenziato come al solito per Thereau. Quattro punti di sutura sul ginocchio invece per Angella, che ha riportato la ferita nel corso della sfida col Cagliari. Per lui solo lavoro in palestra. Niente amichevole infrasettimanale stavolta, con il test contro l'Arta previsto inizialmente che è stato sostituito con un semplice allenamento settimanale.