L'arrivo di Massimo Oddo sulla panchina dell'Udinese ha cambiato radicalmente la squadra friulana. Dopo la sconfitta di misura all'esordio contro il Napoli, sono arrivati tre successi consecutivi tra campionato e Coppa Italia. Un'inversione del trend non solo dal punto di vista dei risultati, ma anche nell'atteggiamento da parte dell'ex allenatore del Pescara che poteva approdare a Udine nella passata stagione: "Ebbi un incontro con Pozzo nell'estate del 2016, poi scelsero Iachini". Esordisce cosi, nell'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, Massimo Oddo che poi prosegue sul ritorno in Serie A: "La mia ossessione è il lavoro, non è facile stare fuori. Il nemico principale è la noia e ho cercato di sconfiggerla giocando a Footvolley o viaggiando in Inghilterra e Spagna".

Tante richieste, però, prima di arrivare all'Udinese: "Si, mi hanno cercato Frosinone, Brescia, Cagliari e qualche squadra all'estero. Speravo in qualcosa di interessante in cui poter creare il futuro. Il presidente Pozzo mi ha chiesto di far giocare bene la squadra, ma soprattutto i punti per la salvezza". Sei punti nelle ultime due giornate, un cambiamento importante anche dal punto di vista mentale: "I primi tre giorni di allenamento, spiega Oddo, sono ad alta intensità. Si usa molto il pallone cercando di creare movimenti e giocate che possano poi essere riprodotti in partita". Nella sua carriera ha avuto tanti allenatori e l'esperienza in Germania è stata fondamentale come racconta lo stesso Oddo: "In Germania sono troppo avanti, mi ha stupito il comportamento. Ci sono poche lamentele ed impari più dall'esterno che dal campo. Non mi rifaccio a nessun allenatore, ma cerco di prendere spunto dai migliori che ho avuto".

La sua laurea in Scienze Manageriali poteva aprirgli un altro mondo (da dirigente o manager) e invece: "Chi si laurea non è intelligente, ottiene solo una soddisfazione personale. E' vero, il mio obiettivo era un altro e infatti è iniziato tutto per caso grazie a Liverani. Ho cominciato dagli Allievi B del Genoa, poi la Primavera del Pescara e tutto il resto". Nella sua Udinese ci sono giocatori molto interessanti come Fofana, Barak e Jankto, questa l'opinione dell'ex Milan: "C'è un grande potenziale e una splendida struttura. Sia chiaro, però: qui non ci sono campioni e i giovani non devono avere fretta. Possono arrivare". Domani c'è l'Inter, con Oddo che tornerà a Milano, la sua città: "Ho scelto di viverci perché è una città di riferimento, è la più europea d'Italia. L'Inter è una grande squadra che ha cambiato poco, si vede molto la mano di Spalletti. I due giocatori chiave sono Icardi e Borja Valero", chiude cosi Massimo Oddo.