L'Udinese, assorbita la sconfitta in Coppa Italia al San Paolo contro il Napoli, si prepara ora in vista della sfida di campionato con il Verona che, alla luce delle ultime tre vittorie, può veramente essere uno spartiacque per la stagione. Assenti i soli Angella e Samir, per il resto Oddo ha tutti a disposizione e, come sempre, non lascia trapelare nulla sulle sue scelte.

L'Udinese non deve correre il rischio di esaltarsi troppo: "Il grande problema del calcio in Italia è la mancanza di equilibrio, se si vince a Crotone poi si dice "aspettiamo la partita difficile". Tutte le partite sono difficili. Il Verona ha battuto il Milan, anche se il Milan è in crisi non lo batti se non hai qualità. Ha trovato la sua strada e la sua fisionomia, quando non ci sono stati risultati sul campo ci sono sempre state prestazioni. Sarà un'altra partita di Serie A, quindi difficile".

Per quanto riguarda gli infortunati: "Perica è rientrato in gruppo, sono disponibili tutti tranne Angella e Samir. Il brasiliano potrebbe recuperare a breve, Gabriele ci metterà un po' di più".

De Paul è oggetto di discussione, visto che non sembra riuscire a incidere quando entra a gara in corso: "No sono episodi, anzi per le caratteristiche che ha, oltre che giocare bene dall'inizio, avrebbe le caratteristiche per spezzare la partita entrando. A Napoli il reparto offensivo è quello che ha avuto la vita più difficile, visto l'avversario che c'era di fronte. Se fossero andati in campo i titolari non avrebbero corso quanto le seconde linee, perchè l'impegno fisico è stato importante. Se soffri in casa col Benevento non vedo perchè non puoi soffrire a Napoli. Ha fatto una grande prestazione soprattutto la difesa perchè più sollecitata".

Larsen e Pezzella sulle fasce martedì hanno messo in campo un' ottima prestazione: "Larsen e Pezzella hanno fatto una partita migliore perchè più sollecitati e quindi è balzato di più all'occhio. Non siamo riusciti a ripartire tanto, ma per la forza del Napoli. Io sono convinto che in situazioni più semplici i giocatori che ho messo in campo possono tornare tutti utili. Da Bajic a Matos. Poi non avevo dubbi che Larsen e Pezzella avrebbero giocato bene. Bochniewicz mi ha stupito. Hallfredsson lo conosciamo. Quindi ho qualche dubbio in più ora".

Come sempre il mister lascia coperte le sue scelte fino all'ultimo, anche su Maxi Lopez, in panchina da due partite: "Domenicalmente devo fare delle scelte. Maxi sta benissimo. L'allenatore deve preparare le partite, far passare i propri concetti e poi scegliere l'undici, che è la cosa più dolente. Però è quello per cui mi pagano. Prima di ogni partita ho dei dubbi su chi schierare, per tipo di avversari e di approccio. Poi posso sbagliare anch'io ogni tanto".

Behrami potrebbe essere schierato: "Behrami ha 32 anni, non è così vecchio. Per quanto riguarda la maturità tattica è il migliore che ho. Per le sue caratterstiche è uno dei giocatori che può dare di più e fare più ruoli".

Di fronte un Verona che viene da una vittoria sul Milan: "Il Verona gioca benissimo in ripartenza. Dovremo fare una partita intelligente. Non dovremo andare in avanti con la foga di voler segnare. Dovremo essere maturi. Dobbiamo giocare per il pareggio, nel senso, la caratteristica migliore della squadra è la compattezza. Poi abbiamo le qualità per trovare il gol in ogni momento. Però bisogna avere pazienza".

Barak e Lasagna sono stati i due giocatori più utilizzati: "Barak e Lasagna hanno caratteristiche particolari, quando ho scelto la formazione li ho ritenuti indispensabili, per le loro caratteristiche e per la coppia che dovevano andare a formare. Barak è un giocatore attualmente molto importante, così come Lasagna. Però anche loro devono stare attenti perchè nessuno è insostituibile".

Kean e Pazzini, dualismo che lascia qualche dubbio sulle scelte da effettuare: "Non mi piace parlare degli altri giocatori quando c'è dall'altra parte un allenatore che li vede tutti i giorni. Pazzini so che è molto forte e ha un grande passato, ma non lo alleno io. Io temo di più i miei, ho la grandissima convinzione che se approcciamo la partita come le altre allora potremo farcela, altrimenti no. La prima cosa è l'aspetto mentale, dobbiamo essere umili, coraggiosi, attenti, equilibrati, allora faremo una partita importante. In mancanza di uno di questi fattori possiamo rischiare".

Anche il primo pareggio in stagione non sarebbe da buttare, ma ovviamente si gioca sempre per i tre punti: "Noi andiamo sempre in campo per vincere, la mentalità dev'essere quella. Però non vincere a tutti i costi, vincere giocando intelligentemente".

La sconfitta con il Napoli non ha intaccato l'entusiasmo intorno al nuovo ciclo: "Credo che Campionato e Coppa siano due cose differenti. Domani andiamo in Campionato contro una squadra che sta sotto di noi in classifica e quindi tutti pensano che andremo in campo e automaticamente vinceremo 4-0. Ci vuole invece maturità, l'entusiasmo serve, ma è importante che i ragazzi capiscano la valenza di questa gara, perchè è uno spartiacque, un eventuale vittoria domani vorrebbe dire fare un cambio di passo. Voglio che i ragazzi scendano in campo consapevoli di questo".

L'Udinese non vince quattro partite consecutive dai tempi di Guidolin: "No a me raggiungere dei record interessa relativamente. Ovviamente ne sarei contento, ma io penso alla sconfitta di ieri e la vittoria che vogliamo trovare domani. Dobbiamo scendere in campo come se avessimo le ultime tre squadre della Serie A ad un punto. Noi possiamo tornare ad essere l'Udinese di un tempo domani e poi perderne quattro. Non dobbiamo pensare a ciò che è stato, ma alle prossime partite. Diremo a fine anno se avremo fatto qualcosa in più o meno".

Chiosa finale sulle voci che riguardano Lapadula e il mercato di gennaio: "Io ho 7 punte mi volete dare l'ottava? (ride ndr). Non ho mai parlato di nomi con la società, sanno benissimo di cosa abbiamo bisogno e in attacco siamo al completo. Sapete benissimo dove dobbiamo intervenire, ma a livello numerico proprio. Quando ho accettato questo tipo di società non ho mai pensato alle garanzie, ho visto la rosa e per come vedo io il calcio l'ho trovata molto competitiva".

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About the author
Davide Marchiol
Nato e cresciuto ad Udine. Udinese e rap le mie passioni principali, con un certo ascendente verso il Crotone, viste le origini calabre, ma non mi precludo nessuna strada.