Soddisfatto per la vittoria ma non del tutto, questo in sintesi il pensiero di mister Massimo Oddo. L'Udinese ha battuto il Genoa per 0-1 grazie al gol di Behrami, ma il primo tempo è stato giocato male e nel secondo tempo è emerso più il gruppo che valori tecnici. L'espulsione di Samir ha costretto la squadra a una ventina di minuti di grande sofferenza e i friulani hanno dimostrato di saper stringere i denti.

Mister Oddo analizza la partita, battendo il tasto proprio sul cuore messo dai suoi giocatori e sul pessimo primo tempo: "Abbiamo fatto un bruttissimo primo tempo dove il Genoa aveva tutto più di noi. Nella ripresa è scattato qualcosa nella squadra e abbiamo fatto meglio. Non è stata una bella partita, molto tattica con pochi tiri in porta. Grande voglia di portare a casa il risultato alla fine, il Genoa avrebbe potuto tranquillamente pareggiare. Oggi la squadra è stata cinica più che mai".


Sull'espulsione il mister accetta il verdetto del VAR: "L'ho rivista dopo la partita. Io mi fido ciecamente del VAR. Effettivamente il fallo c'era, era da dietro e quindi è giusta l'espulsione".


La paura ha dominato il primo tempo, cosa che non deve succedere, nel secondo tempo la squadra ha lottato: "E' necessario ed è quello che è mancato nel primo tempo. Succede che giochi gare in cui non riesci a creare però devi avere un cuore e saper lottare. Nel primo tempo è mancato tutto, nella ripresa abbiamo giocato la stessa partita ma con il cuore. Nel primo tempo abbiamo sbagliato tutto per paura. Nella ripresa ci siamo sciolti ed è stato un secondo migliore dal punto di vista mentale".

L'Udinese resta così nel treno delle squadre che lottano per l'Europa, ma Oddo non ci pensa e guarda alla quota 40: "Noi pensiamo ai 40 punti che è il nostro primo obiettivo. Una volta raggiunti penseremo ad altro. Probabilmente nel complesso i miei ragazzi possono arrivare ad essere campioni come quelli che hanno le altre squadra. Se una di quelle due, tre squadre davanti fallirà il girone di ritorno dovremo esser bravi ad inserirci. Ora però non è il nostro obiettivo. Ora è far diventare i giocatori buoni che ho a grandi giocatori. E per far questo serve uno step mentale".


Il suo intervento nell'intervallo è stato importante per cambiare ritmo:"Mi sono arrabbiato molto perché non accetto la paura nell'andare in campo, soprattutto nelle condizioni che abbiamo. Nelle nostre condizioni dobbiamo giocatore con spensieratezza, migliorando certi aspetti".

Un commento finale sul trasferimento di Pellegri al Monaco:"Innanzitutto io ringrazierò sempre il Genoa perché io sono partito da qui. Sono e sarò molto legato ai dirigenti del settore giovanile, in primis Sbravati. Sono situazioni riguardanti però la società. Ho un bel ricordo di lui perché un paio di allenamenti con me li ha fatti".