La parentesi all'Inter non è stata di quelle memorabili per Alex Telles che ora però si sta riprendendo alla grande tra le fila del Porto. Il terzino brasiliano è ormai un punto fisso della retroguardia portoghese ed è proprio sulla solidità difensiva che puntano i Dragoes per provare a passare il turno di Champions League contro la Juventus.

La difesa del Porto è la meno battuta tra quelle dei grandi campionati europei con 11 gol subiti in 22 partite, uno ogni due partite,  e anche in Champions League è stata tra le migliori con appena tre gol subiti. Certo, ci sono da pesare gli avversari affrontati tra campionato e coppa che certamente non valgono i rispettivi della Juventus, ma la solidità difensiva è comunque una forza di questa squadra e proprio questa è la chiave per provare il passaggio del turno:  "non prendere gol, restare compatti dietro come stiamo facendo", dice Telles.  

Venerdì però il Tondela, ultimo nella Liga Sagres, ha provato a sorprendere i biancazzurri con lanci in profondità a scavalcare la retroguardia che hanno provocato tre ammonizioni nei primi dieci minuti di gara. Telles però è sicuro che con la Juventus non accadrà perchè  "sarà un’altra storia, anche a livello di concentrazione: non penso che lasceremo gli spazi che abbiamo concesso al Tondela". La fase offensiva è altrettanto importante nella Champions League e il Porto, con la sua tattica volta ad un attacco spericolato, crea molto ma spreca anche molto. I giocatori offensivi dei portoghesi non hanno un grande spirito da killer dell'area di rigore e contro i bianconeri potrebbe essere fatale, anche se in estate sono riusciti ad eliminare la Roma con una grande vittoria all'Olimpico. Telles e compagni si ricordano bene il doppio scontro con i giallorossi: "pareggiammo 1­-1 in casa e ci dettero per morti. Noi ci credevamo e questa deve essere la nostra mentalità anche rispetto alla Juve: fiducia in noi stessi, nelle nostre qualità, indipendentemente da quello che succederà mercoledì. Siamo in grado di passare il turno e dobbiamo lottare fino alla fine per il nostro obiettivo"

L'ex terzino nerazzurro ha anche individuato il motivo per cui la Juventus sta dominando e si chiama programmazione.  "La squadra ha sempre la stessa base e su quella base vengono fatti innesti importanti. Nelle altre squadre manca questa programmazione a 3-­4 anni, c’è l’abitudine a cambiare rapidamente giocatori, allenatori, dirigenti. La Juve no, ha una sua linea di continuità, la segue e sta raccogliendo i frutti della sua pazienza".