Non è nemmeno iniziato il mondiale di F1, che già si alzano i primi polveroni e le polemiche, protagonista la Ferrari. La scuderia italiana, pochi giorni fa, ha annunciato di aver raggiunto un accordo con Laurent Mekies, responsabile della sicurezza della FIA e vice direttore di prova di F.1 e F.2. Un caso analogo a quello che ha portato Marcin Budkowski in Renault e che ha sollevato polemiche che si sono protratte per oltre un mese, fino allo Strategy Group di Novembre. 

Proprio in quella occasione, Cyril Abiteboul, manager di Renault Sport F1, aveva promesso ai team di non far mettere mano al tecnico polacco fino al 1 aprile. Dal canto suo, anche il presidente Jean Todt aveva chiesto ai team di trovare un accordo interno, per non creare nuovi casi, ma con l'arrivo del tecnico francese in Ferrari la bufera è tornata nel circus della F1. Il primo ad alzare la voce è stato Eric Boullier, racing director McLaren, che ha accusato la Ferrari di non aver rispettato un accordo tra gentiluomini (così detto Gentleman Agreement) raggiunto durante l'ultimo strategy Group. 

Boullier ha anche rincarato la dose, aggiungendo come la proposta di limitare gli uomini in uscita dalla FIA sarebbe partita in prima battuta proprio dal presidente Sergio Marchionne. Un attacco che non è stato gradito, ma al quale non è stata data una risposta ufficiale, anche se a Maranello sostengono che non sia stato raggiunto alcun accordo, per cui la Ferrari non avrebbe violato nessun patto nell'ingaggiare il tecnico francese. 

A quanto pare, dunque, non esiste un accordo siglato fra i team e non c'è stata nemmeno una - simbolica - stretta di mano tra i vari manager. E così, quando Mekies si è reso disponibile, la Ferrari non ci ha pensato su due volte ed ha ingaggiato il tecnico, che da esperto della sicurezza quale è, potrà dare il suo importantissimo apporto per quanto riguarda l'ambito telaistico, dove la Ferrari sta cercando di puntare da tempo. In attesa di nuove evoluzioni del caso, dal 20 settembre Mekies sarà ufficialmente a Maranello alla corte del direttore tecnico Mattia Binotto