E’ stato il pilota che maggiormente ha conteso il titolo a quel mostro di nome Lewis Hamilton, tenendo aperto il campionato piloti almeno fino a Monza, quando il gap con l’inglese era assai contenuto, considerando inoltre il sopraggiungere di circuiti che avrebbero potuto portare parecchi punti a Maranello ma così non è stato.

Stiamo parlando di Sebastian Vettel, il quale in questa stagione si è anche trovato lungamente in testa alla classifica, cosa che non avveniva da parecchio tempo. Ma se l’estate, a parte la doppietta in Ungheria, ha visto dominare in lungo e in largo la Mercedes, con Valtteri Bottas a fare le veci di Lewis Hamilton quando quest’ultimo presentava delle difficoltà, l’autunno ha fatto capire che alla Ferrari manca ancora qualcosa per poter giungere a fine stagione almeno alla pari con la scuderia dominante dell’era turbo-ibrida.

Parliamo dell’affidabilità mancata della SF70H che è venuta meno nelle gare cruciali, invalidando l’ottima gara in recupero in Malesia e costringendo al ritiro dopo pochi giri il tedesco in Giappone, direzionando in maniera definitiva il titolo nei confronti dell’alfiere della Mercedes.

Va detto, ad onor di cronaca, che al momento manca solo la matematica ad Hamilton per la certezza del campionato, che potrebbe giungere proprio dall’Autodromo Hermanos Rodriguez. Su questo, vi riportiamo la breve riflessione del tedesco della Ferrari, il quale molto candidamente ammette che eventuali harakiri del rivale sono impensabili e che la sua è una posizione di classifica molto importante, ma sottolinea anche come la questione non sia ancora chiusa, elogiando comunque la squadra per il lavoro fatto sino a questo momento: “Non è finita, anche se ormai non dipende più da noi. Ma nessuno si aspettava fossimo così forti. Peccato perché in alcune gare non abbiamo avuto la possibilità di lottare. Queste hanno fatto la differenza. Pensiamo che non sia finita e vogliamo vincere le ultime tre gare. Abbiamo dimostrato di aver fatto un gran lavoro. Si parlava poco di noi a inizio stagione. Ci sono stati problemi, ma fa parte delle gare. Tutti sentiamo che si può fare meglio. Ma sappiamo dove intervenire. E se lo faremo saremo un team più forte, con una macchina, un pacchetto ed un motore più forte”.

Aldilà del campionato, il tedesco spera di fare una bella gara in Messico, negli ultimi due anni non è riuscito neanche a salire sul podio: “Pista che mi piace, due anno fa un incidente, ma comunque mi piace. Per certi versi assomiglia a Monza. Spero di riuscire a fare una bella gara dopo quanto successo nella scorsa stagione e di salire sul podio”.

Dalla platea dei giornalisti, in sala per la consueta conferenza stampa che introduce il week-end del Gran Premio del Messico, giunge anche qualche domanda di lungo periodo circa un eventuale compagno di squadra per il dopo Raikkonen. In tal senso, dopo che la Red Bull sembra aver puntato parecchio su Verstappen, molti danno per partente a fine 2018 proprio Daniel Ricciardo, sul quale il tedesco si esprime così: “Ricciardo con me in futuro? Pe ril prossimo anno siamo ok come piloti, ma lui non mi dispiacerebbe. Ma alla fine è il team a decidere. Comunque se non sei pronto a correre con chiunque, che senso ha? Ma sono cose lontane ora”.