Non sono mancate le emozioni in quel di Shanghai, dove a trionfare è stata la Red Bull di Ricciardo davanti ai due finlandesi Bottas e Raikkonen in una gara che dopo l'incidente delle Toro Rosso ha assunto una dimensione completamente diversa. Prima trenta giri di relativa routine, tra qualche sorpasso e tanta strategia: poi la Safety Car scombina le carte in tavola e la gara cambia completamente faccia. C'è stato tanto da vedere e ora c'è tanto da raccontare: si chiude il terzo Gran Premio della stagione, ed ecco i top&flop del GP della Cina.

I TOP

Daniel Ricciardo - Non c'è niente da fare: quando in pista regna il caos c'è un solo padrone. Lucido e freddo in ogni situazione, ma allo stesso tempo agguerrito e combattivo: se esiste anche solo un minuscolo spazio dove passare, lui lo mette nel mirino e non c'è scampo per nessuno. Sempre pulitissimo nelle manovre anche in sorpassi difficili come quello su Bottas, infilato in maniera perfetta al 45° giro, dove è preciso e chiururgico nel trovare lo spazio senza nemmeno sfiorare l'avversario. L'australiano in gare del genere non ha praticamente rivali, e anche grazie alla perfetta strategia Red Bull è arrivata una vittoria importantissima dopo un inizio difficile per la scuderia di Milton Keynes, che forse dovrebbe iniziare a rivedere le proprie gerarchie.

Nico Hulkemberg - Dopo tanti anni di gavetta nelle retrovie e di promesse mai completamente mantenute, il tedesco trova finalmente tra le mani una vettura competitiva con cui dimostrare il proprio valore. Ancora una volta davanti al compagno di squadra, ancora un piazzamento di livello nelle parti alte della classifica. Bravo a non sgomitare troppo con gli avversari diretti e a prendere subito vantaggio: questa Renault ha un ottimo potenziale, e Nico ha capito come sfruttarlo al massimo.

Valtteri Bottas - Non una gara da antologia la sua, ma intanto il finlandese - dopo il bruttissimo inizio in Australia - piazza il secondo podio consecutivo e tiene in piedi una Mercedes tremendamente altalenante e con un Hamilton in crisi d'identità. Ha bisogno di acquisire sicurezza e prendere coraggio per rispondere agli attacchi di piloti ben più aggressivi di lui, ma per ora il finnico fa il suo e lo fa bene.

I FLOP

Max Verstappen - Un altro disastro, stavolta bello grosso: ennesimo errore grave in tre gran premi e altra gara irrimediabilmente compromessa. Prima prova ad entrare dove non si passa facendosi sbattere la porta in faccia da Hamilton infilandosi in un punto quasi impossibile, mentre avrebbe potuto agevolmente superarlo in rettilineo, poi con una manovra suicida finisce addosso a Vettel rovinando la gara di entrambi, quando anche qui sarebbe bastato pazientare per trovare senza problemi lo spazio per superare la Ferrari del tedesco. L'olandese sta dimostrando di non essere in grado di supportare con la testa il proprio talento, e alla prima stagione dove ci si aspettavano risultati seriamente concreti stanno arrivando soltanto errori e delusioni.

Lewis Hamilton - Lewis, what happens? Se nelle prime due gare la luce ha continuato ad accendersi e spegnersi in continuazione, in Cina l'inglese delude ancora una volta in qualifica e in gara è sorprendentemente anonimo: uccellato in partenza da Verstrappen, non dà mai l'impressione di poter davvero impensierire né la Ferrari di Vettel né il compagno di squadra, nonostante una strategia nettamente migliore di quella del muretto rosso. Forse problemi della vettura, forse manca il feeling giusto con la monoposto, forse è soltanto appagato dai 4 mondiali: fatto sta che questa è la fotocopia del carroarmato che ha schiacciato per anni qualsiasi avversario.

Toro Rosso - La premiata ditta Gasly&Hartley la combina grossissima, forse anche per un incomprensione tra box e piloti, e cancella in un attimo quanto di buono fatto (da Gasly) in Bahrein. Errore principalmente del francese, ma l'impressione è che entrambi non abbiano fatto il massimo per evitare questo disastro. Almeno i due della Force India l'anno scorso se le davano di santa ragione, questi sembra che l'abbiano fatto quasi per caso. Incidente a parte, la vettura non è stata praticamente mai competitiva in questo weekend: insomma, prima di dire "We can fight" meglio aspettare un altro po'.

La strategia Ferrari - Di solito i flop sono 3, ma è impossibile non parlare della caterva di errori commessi dal muretto rosso oggi. Assurdo che i due piloti non si siano neanche un minimo parlati prima della partenza, rischiando uno strike alla prima curva di singaporiana memoria, e ancora più assurdo è che ai box ci abbiano messo 5 giri a capire di esser stati messi sotto scacco dall'undercut Mercedes. Per rimediare trasformano Raikkonen in un Barrichello nordic version e lo piazzano davanti a far da tappo a Bottas, non ottenendo nessun risultato se non quello di rovinare la gara del finlandese più di quanto non ci avesse già pensato da solo. Beffati nel finale, come tutti, dalla strategia Red Bull, ma forse Kimi si poteva far rientrare.