Nonostante fosse iniziato sotto la luce buona delle stelle, il Week-end di Cina della Ferrari non si è concluso nel modo in cui a Maranello avrebbero voluto, dato che dopo una prima fila tutta rossa, l’unico a raccogliere un risultato sostanzioso è stato Kimi Raikkonen,  protagonista di una gara non proprio brillante, non tanto per errori suoi, bensì per colpa di valutazioni errate del muretto Ferrari, che non è riuscito nemmeno a programmare una strategia in vista dello start, tant'è che il finnico e il suo compagno di team Sebastian Vettel hanno quasi rischiato un contatto che ha fatto subito pensare al contatto di Singapore, che ha rovinato il mondiale 2017. 
 
Una volta andata la strategia di giocare a due punte, con Raikkonen precipitato alle spalle di Valtteri Bottas, la Ferrari si è trovata vittima della strategia Mercedes, che ha giocato la carta dell’undercut, che nonostante sia stata subito coperta dalla Ferrari, ha portato la W09 in testa alla gara virtuale, mentre in pista a condurre c’era un Kimi Raikkonen che, dopo aver subito la chiusura suicida di Vettel in curva1, era finito anche nella trappola della Red Bull di Verstappen, anch'essa autrice di un colpo di mano, che avrebbe privato il finnico anche del podio. 
 
La Scuderia di Maranello ha così provato ad allungare lo stint del pilota iridato 2007, anche con lo scopo di tappare un Valtteri Bottas capace di tenere a bada Sebastian Vettel senza troppi patemi, ma anche il piano B (?) è fallito, con Vettel che è riuscito a piazzare solo un attacco, su un circuito sul quale la pista libera che Bottas aveva davanti fa la differenza, data la possibilità di poter guidare senza influenze aerodinamiche della vettura davanti. A completare la beffa ecco la SC, Vettel è già passato, Raikkonen no, ma ai box preferiscono non richiamarlo, pensano che le Medium nuove possano reggere con le altrettanto nuove Soft delle Red Bull. Vettel viene travolto da Verstappen, che lascia via libera proprio a Raikkonen che supera anche Hamilton e si porta all’attacco di Bottas, ma tra la scarsa efficienza aerodinamica e qualche altra difficoltà, il finlandese si è dovuto accontentare del terzo posto.
 
Vettel, invece, dopo aver guidato la gara, ha visto svanire tutto nel corso di un paio di giri, prima il sorpasso subito da Bottas, poi la Safety-Car e l’attacco di Ricciardo, prima della grande beffa, Max Verstappen arriva come un fulmine, dopo aver rischiato già il crash con Hamilton e si fionda sul tedesco, che fa la curva, mentre l’olandese va lungo nel tentativo di far spostare il ferrarista, il contatto è inevitabile, la Ferrari#5 rischia quasi il ritiro, ma tra le imprecazioni di Vettel, del muretto e di mezzo mondo, riparte, anche se danneggiata e infatti, da terzo eccolo sprofondare, sesto… settimo, dopo un sorpasso cattivo di Fernando Alonso, che quasi lo spinge fuori e poi, solo il traguardo lo salva da Carlos Sainz, che negli ultimi metri gli fa da angelo custode e così il tedesco è ottavo. 
 
Un week-end terribile, ma per il tedesco è andata bene, perché dopo il contatto la sua Ferrari avrebbe potuto spegnersi, lasciando nei guai il teutonico, che sarebbe stato costretto ad un inatteso ritiro, invece, nonostante le mille peripezie, a Maranello Vettel ci torna con quattro punti. La Ferrari si vede sorpassare dalla Mercedes in classifica, con la casa di Stoccarda ora avanti per un punto, mentre il distacco tra Vettel ed Hamilton, al momento considerato ancora il suo rivale numero 1, si avvicina a 9 lunghezze, in un Gp in cui il tedesco avrebbe potuto fare bingo e staccare ancora il rivale inglese. 
 
Un risultato che lascia l’amaro in bocca anche al team principal Maurizio Arrivabene, che non polemizza e preferisce tenersi basso, come ha sempre predicato, guardando subito avanti al prossimo Gp, tra due settimane a Baku: “Quello di oggi non è certo il risultato a cui puntavamo, partendo dalla prima fila. Il nostro passo in gara non era male, ma è stato un Gran Premio in cui le molte variabili hanno fatto la differenza. Kimi ha conquistato il podio e Sebastian ha contenuto i danni con una vettura che, dopo la collisione, non era nelle condizioni ideali per poter lottare.Ora è importante mantenere concentrazione e determinazione, pensando già alla prossima gara a Baku”.
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