Quello che scatterà alle 15.10 di quest'oggi in quel di Barcellona, sarà un Gran Premio che fino a questo momento è stato a dir poco decifrabile. Bufera gomme, con Pirelli che in Spagna ha portato dei compound ad hoc per il circuito catalano, modifica all'utilizzo dell'olio in camera di combustione, in coerenza con il giro di vite dettato dal Gran Premio di Monza dello scorso anno.

A questo aggiungiamo una qualifica che ha mostrato come gli stessi team ci abbiano capito poco su quale potesse essere il compound migliore per la qualifica, con una Ferrari capace di monopolizzare la seconda fila, con Vettel a un decimo dalla pole con una mescola più dura rispetto al poleman Hamilton.

E poi il clima, quello delle qualifiche più caldo, quello atteso domani più fresco, che potrebbe rimescolare ancora tutto per quella benedetta finestra di funzionamento di temperatura degli pneumatici.

Insomma, con tutto questo, cosa possiamo prevedere, ci verrebbe da dirvi. Chi ci ha capito qualcosa da questo primo spezzone di week-end?

Proviamo a impostare una base di ragionamento su quanto abbiamo visto in Q3, ovvero nella sessione di qualifica fondamentale per stabilire la top ten in griglia di partenza quest'oggi. Il tutto, ponendo all'inizio del ragionamento, il fatto che tra i top team c'è stata una certa varietà nell'utilizzo delle gomme, anche in previsione gara (ma su questo torneremo dopo).

Fatta questa premessa, possiamo trarre qualche informazione interessante. Nel settore 1, caratterizzato da un lungo rettilineo, una esse e dal curvone Renault molto veloce in appoggio. Per fare bene questo settore serve velocità di punta e un elevato carico aerodinamico. In questo tratto della pista, come si può vedere dalla tabella, prestazioni analoghe tra i due Mercedes e la Ferrari di Vettel. Raikkonen, paga 2 decimi mentre le Red Bull sono più staccate pagando i minor cavalli a disposizione.



Nel settore 2, composto da due pieghe a 180°, una curva da terza marcia verso sinistra in leggera salita e una curva abbastanza veloce verso destra che si percorre in pieno . In questo caso oltre a del carico aerodinamico piuttosto elevato serve anche una vettura con buon grip meccanico per uscire forte da curva 5. Ed è proprio nel settore centrale che le due Mercedes hanno fatto la differenza staccando Vettel e Raikkonen di oltre 2 decimi mentre, le due Red Bull, hanno accusato un gap di 3 decimi.

Il settore 3 è contraddistinto da curve abbastanza lente, a parte l'ultima veloce  che immette sul rettilineo principale. In questo tratto è richiesto un ottimo grip meccanico ed una precisione di inserimento all'anteriore particolarmente efficace. In questo tratto di pista il più veloce è Ricciardo che è riuscito a staccare la Ferrari di Vettel di 40 millesimi. Ferrari che è stata più veloce della Mercedes di 1 decimo e mezzo.

Sembra quindi che la Mercedes abbia avuto più cavalli in qualifica, cosa che non è sembrata nelle prime quattro qualifiche di questo campionato. E' risultata dunque verificata la voce dal paddock che la casa di Stoccarda avesse in mente di azionare una mappatura del motore più spinta, e da questi dati sembrerebbe così.

Set di pneumatici a disposizione per la gara - PHOTO CREDITS: Pirelli Motorsport
Set di pneumatici a disposizione per la gara - PHOTO CREDITS: Pirelli Motorsport

Va però detto, in sede di questa mini-analisi, con il rischio di camminare sul "campo minato" delle incertezze riscontrate tra venerdì e sabato, che nel confronto tra vetture con compound diversi, non possiamo sapere se, e in tal caso quantificare, la differenza in frenata tra un compound più morbido (quindi più efficace) rispetto ad uno più duro.

Tutto questo, ci catapulta inevitabilmente nella previsione di gara. Su questo, interessanti sono le parole di Mario Isola, rilasciate al termine delle prove di ieri: “La decisione dei Team principali di partire con pneumatici soft apre la strada a diverse strategie per la gara. Nel Q3 abbiamo visto un’insolita varietà di tattiche, con i Team che si sono divisi fra pneumatici soft e supersoft. Nonostante ciò, i tempi dei piloti di testa sono tutti molto ravvicinati. Per la gara sono possibili strategie a uno o due pit stop: tutto dipenderà dai livelli di degrado che potrebbero essere influenzati dalla pioggia prevista per stanotte. Parecchie incognite potrebbero aggiungere elementi tattici ad una gara che generalmente è decisa dalle posizioni di partenza”.

E il clima, ergo la temperatura dell'asfalto, saranno fattori decisivi ed aprono, insieme alla scelta degli pneumatici di ieri in qualifica, ogni tipo di scenario.

Tutto questo, come in ogni gara, va calato nell'aspetto sportivo della faccenda. Infatti, per la prima volta quest'anno, abbiamo una prima fila tutta Mercedes. La Ferrari è lì ma...

Una Ferrari che nel corso delle prime quattro gare ha raccolto meno di quanto seminato. Ne è una conferma la classifica mondiale, con Hamilton che arriva in Spagna da leader del campionato "senza neanche sapere come" e con Vettel e la Ferrari che se avessero portato a casa tutti e quattro i primi appuntamenti, non avrebbero certo potuto parlare di fortuna, anzi.

Invece a Barcellona sembra che la Mercedes abbia ritrovato quella competitività. Qualcuno dice grazie alle gomme ad hoc portate da Pirelli per questo week-end. Allora, conviene attaccarli o giocare di rimessa, magari sfruttando qualche possibile errore dei diretti avversari e, in caso di assenza di questi, magari pensare alle prossime gare?