Non è iniziata affatto con i migliori auspici la stagione della Williams, che già dall'annuncio dei due piloti era accreditata come aspirante alla parte bassa della classifica. Sergey Sirotkin, dopo anni di gavetta, è riuscito a raggiungere la Formula 1, ma quello che per lui era un sogno, si sta lentamente trasformando in un piccolo incubo, figlio anche della scarsa competitività della FW41. 

Se a Baku, c'era qualche possibilità che il russo riuscisse a portare la vettura di Grove in posizioni degne per un team come quello di Sir Frank, tutto è svanito dopo poche curve, quando l'ex Renault si è trovato al centro di una carambola di cui è anche risultato il colpevole e ciò gli è costato una penalità di tre posizioni sullo starting grid di Barcellona, dove è scattato dalla diciannovesima posizione. E la gara è stata subito in salita, sin da quando in curva 3, il russo ha dovuto evitare la vettura di Romain Grosjean, protagonista di una manovra sconsiderata, che ha messo fuorigioco anche Nico Hulkenberg e Pierre Gasly, costretti al ritiro. 

Con questa situazione, Sirotkin si è trovato in ultima posizione, occupata per tutta la gara, anche a causa di un testacoda, dopo la VSC che lo ha costretto a riparare ai box e a trovarsi ad un giro di ritardo da Marcus Ericsson, 13°. La sua odissea si è conclusa con il 14° posto, a tre giri dal vincitore Lewis Hamilton, al termine di un Gp che lo stesso driver della Williams, definisce come il più brutto della sua carriera. Il motivo, però, non è il risultato, bensì un problema che lo affligge sin dai test, ovvero la posizione del sedile, che gli rende faticosa la guida: "Posso dire che è stata la gara più dura che abbia mai fatto finora. Non la chiamerei nemmeno una gara, davvero. Ho fatto una buona partenza e, ovviamente, alla curva 3 ho trovato davanti a me l'incidente di Grosjean, quindi non sono più riuscito a vedere dove stessi andando. Poi ho iniziato a lottare con... Diciamolo in questo modo per non turbare nessuno, il problema è che non ero per niente comodo con il sedile".

Il problema, però, è già noto ai tecnici della Williams, dato che Sirotkin ne soffre di inizio stagione, anche se per ora era stato sopportabile: "E' un problema che abbiamo fin dall'inizio dell'anno e non abbiamo mai avuto l'opportunità di migliorare la situazione. Oggi abbiamo fatto un po' di cambiamenti, ma non sono sicuro che li abbiamo fatti nel modo giusto. Quindi è stata davvero dura, ero proprio in difficoltà a rimanere in macchina".

Una marea di problemi in un week-end davvero duro e su un circuito dove bisogna guidare la vettura, data la tecnicità di alcuni tratti: "Su questa pista non è facile sorpassare e non stavamo facendo la miglior gara, inoltre ero veramente scomodo. Anzi, forse dovrei dire di più, perché era veramente doloroso. Non è stato sicuramente di aiuto alla gara, alla mia concentrazione, e quindi ho fatto anche un errore al restart dopo la Virtual Safety Car, finendo in testacoda. A quel punto ho solo pensato a 'sopravvivere' fino alla fine".

Infine, Sergey ha spiegato di essere in procinto di trovare una soluzione con gli ingegneri della Williams, dato che nel post-gara è rimasto a lungo con i suoi ingegneri e meccanici, nella speranza di poter migliorare in vista di Montecarlo: "Siamo stati 40 minuti nel box e forse abbiamo già trovato alcuni aspetti su cui lavorare per migliorare la situazione" ha detto. "Quindi penso che per Monaco avrò molti meno problemi rispetto a quelli che ho avuto qui".