Si è concluso nel modo migliore il secondo ed ultimo giorno di test al Montmelò per la Mercedes, che pochi giorni dopo il successo sul circuito catalano, è riuscita a siglare il miglior tempo nella due giorni di test, grazie a Valtteri Bottas. Il finalndese, che ha preso il posto del compagno di team Lewis Hamilton, ha portato la sua W09 davanti a tutti in 1'16"904, grazie ad una zampata che gli ha permesso di beffare Antonio Giovinazzi, su Ferrari. 

Il pilota della Mercedes ha preceduto il pugliese del Cavallino Rampante per soli 68 millesimi, dopo che entrambi hanno siglato il loro best lap al mattino, mentre nel pomeriggio l'attenzione è stata rivolta all'affidabilità delle due vetture, con Bottas che ha coperto ben 139 giri, mentre Giovinazzi ha fatto ancora meglio, risultando lo stakanovista di giornata, con 148 passaggi sul traguardo, durante i quali è riuscito a sfondare il muro dell'1.17, ma con gomme HyperSoft, a differenza di Bottas, che ha siglato la sua miglior prestazione con gomme SuperSoft. 

Un risultato comunque soddisfacente per il driver di Martina Franca, che solo ieri è salito in monoposto dopo oltre 6 mesi di astinenza. In più, c'è da segnalare che nella nottata, Giovinazzi ha dormito poco per un disturbo intestinale, che lo ha disturbato non poco e quasi ne ha minato la presenza in questo Day2. Alle spalle dell'eroico pilota della Ferrari, che ha ottenuto i suoi rilevamenti in assetto gara, c'è un solco profondo, con Lando Norris primo dei normali, accreditato con il terzo riferimento cronometrico, in 1'18.039, ad oltre 1" dal capoclassifica, anche se c'è da dire che il tempo è stato ottenuto a fine giornata con gomme Soft, dopo che lo stesso driver britannico era rimasto fermo in pista, a poche ore dalla fine, a causa di un testacoda alla curva 12, che ha provocato le bandiere rosse in pista. 

Sorte simile è toccata anche a Kevin Magnussen, poichè anche il pilota della Haas è stato costretto a fermare la sua vettura in pista, poco prima dello stesso Norris e ciò ha provocato altre bandiere rosse, che hanno rallentato ulteriormente la sessione. K-mag, comunque, è riuscito a concludere con il quarto tempo, ottenuto poco prima con gomme a mescola HyperSoft, che lo hanno portato a scendere fino al riferimento definitivo di 1'18"274, che gli ha permesso di restare in alto in classifica anche quando i meccanici della Haas si son messi vicino alla sua VF-18, per cercare di capire l'origine del problema tecnico che ha fermato il danese. 

Dietro ai primi quattro, due belle sorprese come Nikita Mazepin e Jack Aitken, con il pilota della Force India che ha fatto passi da gigante nel pomeriggio, salendo fino al quinto posto con il crono di 1'18.344, miglior giro delle sue 112 tornate, mentre per il britannico all'esordio in F1, al volante della Renault, il tempo è stato di 1'18"942, ottenuto con gomme UltraSoft, al termine dei suoi 120 giri. 

Sembra pronta per il cambio generazionale questa F1, merito dei giovani terribili che si stanno affacciando in questi ultimi anni, come Charles Leclerc, appena approdato in F1 e già capace di lottare senza timori con Fernando Alonso, come successo nel recente GP di Spagna. Proprio il monegasco dell'Alfa Romeo-Sauber è 7°, in 1'18"993 ottenuto con gomme hypersoft, ma ciò che rende meglio l'idea del lavoro svolto dal Campione del Mondo di Formula 2 è la quantità di giri messi insieme, ben 139. Va un po' peggio a Robert Kubica, tornato a bordo della Williams che tanto sta facendo disperare gli ingegneri di Grove e i piloti. A riprova della poca competitività della FW41 c'è anche il tempo del polacco, che non è riuscito a fare meglio dell'ottavo tempo, dato che, nonostante le gomme Hypersoft, non è riuscito a far meglio di   1'19"253, nonostante i 123 giri percorsi. 

Nono tempo per Pierre Gasly, sceso in pista solo nel pomeriggio ed autore di soli 39 giri, dato che per tutta la mattinata ha girato l'indonesiano Sean Gelael, che ieri aveva dovuto chiudere anzitempo la sua sessione di test, per la sostituzione della power unit Honda, sulla sua Toro Rosso. Per quanto riguarda la pista, il francese ha chiuso in  1'19.410, a 2"5 dal miglior tempo, mentre il test driver ha pagato ben 4" al finlandese Bottas, con soli 83 giri all'attivo, per altro. 

Scorrendo la classifica, troviamo la seconda McLaren, di Stoffel Vandoorne, sceso in pista con lo scopo di sviluppare le gomme Pirelli 2019 ed ha coperto ben 96 giri, chiudendo con il decimo tempo in  1'19.914, mentre ha fatto peggio Nicholas Latifi, autore però di ben 121 giri, tra cui il migliore è stato coperto in 1'21.412. 12° tempo, invece, per l'esordiente Jake Dennis, pilota in orbita Red Bull, che il team anglo-austriaco ha fatto scendere in pista per confrontare i riscontri che si ottengono in pista, rispetto ai dati del simulatore e l'australiano ha concluso con l'11° crono in 1'20"440, su gomma media.