Sergio Marchionne cala la mannaia, la sua vittima sembra essere Kimi Raikkonen. Il presidente della Ferrari sostiene che la scuderia del Cavallino Rampante vada ringiovanita per avere una mentalità vincente e una freschezza mentale e fisica tale da poter tornare ad affrontare ad armi pari quella Mercedes, che ultimamente ha dimostrato di essere molto più umana, sia sul fronte piloti che sul piano dell'affidabilità: "Io credo ancora nel Mondiale, ci sono un sacco di gare, può succedere di tutto. Il segreto della Mercedes è nella stabilità del veicolo. La Ferrari SF16-H è nata con idee nuove rispetto al 2015. Sulla carta, quando venne disegnata, aveva una bellezza estetica e ingegneristica che, messa in pista, ha portato a conseguenze diverse da quelle che erano attese. Stiamo cercando di domare la macchina per capire di che cosa ha bisogno per essere produttiva a livello prestazionale. È una macchina difficile, veramente difficile".

Marchionne non vuol sentire parlare di una Ferrari in difficoltà, anche per quanto riguarda la composizione dell'azienda. Il lavoro avviato al fianco di Maurizio Arrivabene sta dando dei frutti, non velocemente ma comunque in maniera sostanziale: "Gran parte del problema è come dare la possibilità di crescere a chi è sotto l'attuale primo livello. Non manca la gente, ma far crescere i primi senza trascinarsi dietro i secondi non è una buona riflessione. La colpa è nostra, i talenti ci sono. Una delle cose che ho fatto, insieme ad Arrivabene, è stata quella di andare a conoscere tutti i ragazzi che abbiamo in azienda, gente capace che magari è nascosta o coperta. Intendiamo dare loro la possibilità di andare avanti per vedere di cosa sono capaci. Dateci tempo. Sono cambiamenti in corso".

E come si diceva in apertura, Marchionne fa capire che l'arrivo di nuove figure, sul piano tecnico così come alla guida delle monoposto, fa parte del suo progetto per la Ferrari che verrà: "C'è gente che sta venendo dentro e che va a colmare lacune che avevamo dal punto di vista tecnico anche nella gestione delle gare. Vogliamo completare la squadra nella maniera ideale. La cosa importante è dare spazio ai ragazzi che sinora non sono stati utilizzati al loro massimo: è un discorso che non ha a che fare solo con Ferrari ma con FCA. È una questione di gestione delle risorse umane. Dobbiamo procedere velocemente. Purtroppo i frutti non si vedono due giorni dopo, ci vorranno settimane in modo da arrivare a portare risultati reali nel 2017. C'è una struttura che ha la sua età e non riflette i concetti nuovi della gestione delle risorse umane. Abbiamo comunque una grandissima azienda che crea notevoli risultati economici. Possiamo e dobbiamo migliorare. Nella nostra struttura ci sono bravi ingegneri su cui bisogna azzardare".

E non si può non fare riferimento, come detto, a Kimi Raikkonen. Il futuro del driver finlandese non è stato svelato, ma Marchionne dà più di un indizio su quella che potrebbe essere l'evoluzione del rapporto tra la Ferrari e il vincitore del titolo nel 2007: "Su Kimi non ci illudiamo, la sua continuità alla Ferrari dipende da come guida. Deve veramente far vedere che si merita una Ferrari. Altrimenti credo che sia anche scelta sua di non continuare. Arriverà pure il momento mio di andarmene, l'ho già annunciato...".