Siamo arrivati al decimoappuntamento stagionale della Formula 1 e teatro di una nuova battaglia è lo storico circuito di Silverstone. Il Gran Premio di Gran Bretagna si apre con la conferenza stampa dei piloti, come ogni giovedì su ogni tracciato e protagonisti sono stati i britannici, Lewis Hamilton in particolare. Tante le domande sulle vicende del GP d’Austria al Campione del mondo in carica. Presenti anche Jenson Button, Jolyon Palmer, Romain Grosjean, Valtteri Bottas e Pascal Wehrlein.

JENSON BUTTON (MCLAREN) – Il nostro risultato in Austria è dipeso dal meteo più che dalle gomme. Quelle condizioni ci hanno favoriti, sul bagnato siamo stati veloci e in gara abbiamo sfruttato al meglio questa cosa. Siamo stati superati poi, ma il sesto posto finale non è male, ma avendo battuto altre macchine direi che possiamo essere contenti. Qui a Silverstone mi aspetto una bella qualifica, spero in un bel diluvio in stile britannico, ma la gara sarà sicuramente complicata. La macchina va molto bene nelle curve lente, mentre nelle curve ad alta velocità non sappiamo ancora dare indicazioni. Abbiamo aggiornamenti di tipo aerodinamico, quindi vedremo. I ragazzi stanno lavorando sodo, spero che ci sarà un bel passo in avanti qui. Problemi di affidabilità? Se ci facciamo caso,  sono molte le macchine che non stanno concludendo le gare quest’anno, quindi l’affidabilità non è un grosso problema. Credo sia meglio spingere e provare al massimo, poi comunque non lottiamo per il mondiale, quindi possiamo permetterci di azzardare.

La cosa migliore del Gran Premio di Gran Bretagna è il circuito, perché Silverstone è scorrevole, c’è tantissima storia su questa pista. Non importa che la macchina vada bene o no, il circuito ti diverte. Poi da pilota britannico è ancora più bello: vedi il sostegno di tutti i tifosi che ci sono qui, per arrivare al motorhome vedi i campeggi, le persone che arrivano, le bandiere britanniche, le maglie dei vari team. Se sei britannico, qui c’è qualcosa di speciale, se anche ci sono persone che tifano un’altra squadra ti fanno l’in bocca al lupo e questo è l’aspetto speciale della Formula 1. Dopo la gara poi per noi c’è una bella atmosfera, fai il barbecue con gli amici.

foto: Formula 1
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ROMAIN GROSJEAN (HAAS) – Quello austriaco è stato un buon weekend per noi, la macchina ci ha dato ottime sensazioni durante la lunga percorrenza sul set di gomme, speriamo di poterci ripetere qui a Silverstone. Sono riuscito a fare funzionare la strategia ad una sosta, peccato che non abbiamo avuto abbastanza velocità per superare le McLaren, ma sono comunque contento del risultato. Durante questa prima parte di stagione abbiamo avuto prestazioni altalenanti, siamo partiti bene, poi abbiamo avuto qualche problema di ordine diverso ogni volta. A Baku ed in Canada per esempio avevamo la possibilità di andare a punti, ma abbiamo avuto un problema al motore, in altre occasioni abbiamo avuto altri tipi di problemi. Stiamo comunque parlando di un team nuovo, è il primo anno che corre, quindi qualche contrattempo c’è sempre e bisogna aspettarselo. Ora dobbiamo vedere di continuare a lavorare così per fare dei passi in avanti.

foto: Formula 1
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PASCAL WEHRLEIN (MANOR) – L’asfalto nuovo in Austria ci ha aiutato parecchio. Abbiamo potuto estendere il nostro stint in gara, ma nei primi giri avevamo dei problemi. Conoscevo il Red Bull Ring, ma a Silverstone non ho mai corso: credo che sia una pista con molte belle curve, una di queste è la Cops. Da quello che sento son curve belle e veloci, non sarà semplice con la nostra macchina, perché fatichiamo un po’ con il carico aerodinamico, ma è una pista su cui non ho mai corso e le piste nuove le attendo sempre con impazienza.

foto: Formula 1
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VALTTERI BOTTAS – È molto bello arrivare qui a Silverstone, una delle mie piste preferite. Atmosfera speciale quando corri in queste curve veloci, aspettative molto alte, una delle piste migliori per noi. Ma dobbiamo vedere come andranno le prove. Ci sono stati circuiti in cui siamo stati molto vicini, dobbiamo cercare di fare il massimo nelle prove per trovare un buon assetto e far funzionare le gomme perfettamente. Questo è il nostro problema principale, vedremo cosa riusciremo a fare.

Ho provato la macchina di Keke Rosberg e di Damon Hill, è stato bello provare quelle macchine nella stessa pista di oggi. Son macchine totalmente diverse e si comportano in modo diverso, per via della tecnologia sviluppata. Ma oggi è divertente guidare qui anche con questa macchina.

In Austria la gara è stata deludente per noi, gli altri si sono adattati meglio alle condizioni, sono riusciti a trarre benefici dal nuovo asfalto, dalla temperatura e dalle gomme, mentre per noi è stato l’opposto, abbiamo faticato tantissimo. Credo che si siano fattori multipli, ancora dobbiamo esaminare meglio con gli ingegnerei quanto accaduto, ma non abbiamo capito al 100% il perché di questa prestazione deludente. Abbiamo alcune idee, ma dobbiamo analizzare il tutto. La cosa positiva è che qui l’asfalto è più normale. La Red Bull forte è continua a migliorare, ma anche noi abbiamo degli aggiornamenti in programma, qui avrò l’ala anteriore che ha avuto Felipe in Austria e ne porteremo ulteriori nelle prossime gare. Dobbiamo mettere pressione alle Red Bull e batterle in gara, se non ci riusciamo, cerchiamo almeno di chiudere davanti alle Force India.

foto: Formula 1
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JOLYON PALMER (RENAULT) – Questo Gran Premio per me è importantissimo, è un’emozione enorme, è il mio primo Gran Premio di Gran Bretagna da pilota di Formula 1 e lo aspettavo da inizio anno. Ho corso in altre categorie qui, quindi conosco bene questa pista. Richiede molto impegno, ma è molto divertente. L’anno scorso son venuto a vedere la gara, ma quest’anno arrivo da pilota e non vedo l’ora. Dobbiamo concentrarci molto sulle qualifiche, siamo sempre stati molto vicini alla Q2, anche in Austria, ma poi c’è stata la bandiera rossa. Qui la pista ci si addice di più rispetto alle ultime. Una volta che arrivi in Q2 parti da una condizione migliore e in gara hai più possibilità di andare a punti. Vediamo cosa riusciremo a fare.

La cosa più bella del Gran Premio di Gran Bretagna? Lo stesso di Jenson, i tifosi, il sostegno degli appassionati di casa.

foto: Formula 1
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LEWIS HAMILTON (MERCEDES) – Non credo che per il mondiale sia una battaglia a due, è ancora presto. È sempre stato così fin dall’inizio, la Ferrari è ancora lì, Sebastian ha avuto problemi e gare sfortunate, ma sono una forza di cui essere consapevoli e con cui dobbiamo fare i conti. Sicuramente è una posizione importante nella quale ci troviamo, abbiamo avuto giornate e tempi peggiori. In classifica sono dietro di 11 punti, ma non è impossibile recuperare.

Credo che il mio destino sia sempre stato in mano mia, quindi questo non cambia nulla, cercherò sempre di correre come ho fatto fino ad ora. Non ci saranno ordini di scuderia e questo sarà grandioso per i fan, saranno entusiasti dal nostro punto di vista. Fanno paura gli ordini di scuderia? No, per niente, ma se devo dire di sì, dico di sì.

Clark e Mansell hanno il mio stesso numero di vittorie e se dovessi vincere qua diventerei il più vincente a Silverstone, ma non sento nessuna pressione. È già grandioso poter arrivare qui e avere questo sostegno incredibile. Qui arrivano in centinaia di migliaia e questa cosa ti rende fiero rappresentare tutti i britannici. Ricordo che venivo qui anche quando ancora non ero in Formula 1 e sognavo di poter diventare pilota. È pazzesco pensare che ho già vinto tre volte qua e spero di poter continuare a rendere onore alla nostra bandiera su questo circuito.

Onestamente traggo molte energie dai fan, ci sono delle gare in cui ce ne sono alcuni e altre in cui ce ne sono tanti, qui ne hai in abbondanza e me ne abbevero al massimo. Qui in Gran Bretagna ho tanti ricordi d’infanzia, chiaramente è bellissimo arrivare qui e rivedere la famiglia, le campagne in cui sono cresciuto e ritrovare i luoghi a cui sono abituato. Puoi tornare al tuo solito ristorante preferito, vedere i tuoi amici. Anche ieri sera sono stato con gli amici con cui sono cresciuto e che conosco da 21 anni. Poi arrivi qui a Silverstone e respiri la storia, sei una delle sole 22 persone al mondo che possono correre qui e, in particolare, tra i piloti britannici. È un po’ come i giocatori di calcio che giocano nel loro stadio, è incredibile, è qualcosa di molto potente, un’energia che ha la forza del mare. È surreale, difficile da contenere, ti travolge.

La riunione con la squadra di oggi? Tutto quello che è stato detto in quell’occasione è privato e riservato, ma potremo ancora competere e gareggiare uno contro l’altro. Chiaramente in tutte le altre gare precedenti abbiamo combattuto e continueremo a farlo. Non saprei se ci sarà la pace, come team abbiamo persone più in alto di noi e cerchiamo di lavorare, la pace non è semplice da ottenere, ma si cerca sempre di trovare un accordo, a volte ci si arrabbia, ma è il nostro obiettivo la pace.

Cosa consiglio a chi vuole entrare in Formula 1? È difficile rispetto ad altri sport. Quando ero ragazzo, ad esempio potevo giocare a calcio, a basket nel cortile di casa o di scuola, se invece vuoi correre devi trovare una pista. Però ci sono persone che organizzano campionati di kart e cercano di renderlo possibili per tutte le famiglie, perché non tutti hanno le stesse possibilità economiche. Sia io che Jenson veniamo da due famiglie non troppo benestanti, ma quando c’è la volontà ed il sostegno dei genitori certe cose si possono fare. Noi ora dobbiamo cercare di ispirare le persone, sia per la Formula 1 che per qualsiasi altra cosa, dobbiamo essere d’ispirazione e far capire alle persone che devono lottare per quello che vogliono e non devono mollare mai.

Se fossi stato io team manager, credo personalmente di essere in una posizione migliore, perché sarei stato un pilota e saprei in che situazione ci si trova. Invece è difficile per chi non è stato pilota capire che decisione prendere a 300 all’ora. Ma ti direi che non darei ordini di scuderia, perché i piloti sono in pista per correre. In fondo è una piccola percentuale rispetto alle gare in cui abbiamo ottenuto un successo o una doppietta.

Fischi? A dire il vero non ci penso, appena usciti dalla pista ho visto i miei fan, ho riposato un paio di giorni in tranquillità e qualcuno mi ha anche detto che alcuni fan non hanno visto cosa fosse accaduto, pensando che fossi andato io contro Nico. Ma se alcuni continuano a pensarla i quel modo per me non fa differenza. 

foto: Formula 1
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