Nico Rosberg vince il Gp d'Italia, in una Monza gremita di pubblico. Il tedesco domina dal primo giro all'ultimo, in una gara praticamente perfetta, per lui e per la sua Mercedes. Gara non perfetta invece quella del suo compagno di team, Lewis Hamilton, protagonista di una partenza al rallentatore che gli ha precluso la possibilità di vincere il Gp. La gara dell'inglese è stata un continuo inseguimento, condito anche da qualche errore in frenata, come il taglio della prima variante a pochi giro dalla fine. Sul podio finisce anche Sebastian Vettel, il tedesco si era insediato alle spalle del leader Rosberg, ma si è dovuto accontentare della 3a piazza a causa della strategia a due soste della Ferrari, che ha penalizzato sia lui che Kimi Raikkonen, 4°. 

LA GARA: Alla partenza pessimo scatto di Hamilton, che viene risucchiato dal gruppo, così come succede a Verstappen, che scivola indietro. Ottima la partenza delle Ferrari, con Vettel che quasi insidia Rosberg, salvo poi dover rinunciare alla all'uscita della prima variante. Rosberg comanda, ma senza forzare, tant'è che il suo vantaggio non si dilata. Hamilton, scivolato in 6ª posizione dietro anche a Bottas e Ricciardo, supera proprio l'australiano e si mette a caccia del finnico della Williams. Al 2º giro, all'uscita della prima variante, Nasr e Palmer si agganciano: il brasiliano rientra ai box, sembra costretto al ritiro ma riesce a ripartire con 15 giri di ritardo, mentre per il britannico sarà ritiro. Davanti Hamilton prova più volte l'attacco nei confronti di Bottas, ma non riesce a superarlo fino all'11º giro, dove l'inglese forza il sorpasso sul lungo rettilineo dei box. La gara scorre via fino al 14º giro, quando inizia il valzer dei pit stop: i primi a fermarsi sono Bottas, Verstappen e Alonso, che montano gomme Soft, seguiti nei giri successivi da Hülkenberg e dalle due Ferrari, che però tentano una strategia più aggressiva montando nuovamente gomme SuperSoft. Nel gruppo si susseguono i sorpassi, con Grosjean costretto a correre in difesa, dopo una prima parte di gara all'attacco. Al 25º giro si ferma Rosberg, seguito pochi giri dopo dal compagno Hamilton entrambi decidono di montare gomme medie, così da poter arrivare a fine gara senza problemi. In una gara, che va sempre più stabilizzandosi, al 29º giro Perez apre il secondo giro di pit-stop, seguito il giro dopo da Bottas. Intanto le Ferrari, prossime al pit fanno segnare i tempi più veloci in pista, prima di fermarsi al 34º e al 35º giro con Vettel e Raikkonen, che montano gomme Soft. Le posizioni si stabilizzano dopo il pit di Ricciardo, che decide di montare gomme SuperSoft per un ultimo stint all'attacco. Le posizioni per il podio si congelano, con Rosberg davanti ad Hamilton, Vettel e Raikkonen, che più volta abbassa il record sul giro. Al 5º posto invece è duello tra Bottas e Ricciardo, con l'australiano che al giro 48 si rende protagonista di uno splendido sorpasso ai danni di Bottas. Al giro successivo l'ultima emozione con Verstappen che attacca e supera Perez alla variante della Roggia. Rosberg controlla e senza brividi va a vincere davanti allo splendido pubblico di Monza. Hamilton è secondo, con tanto rammarico per le pole sprecata. Vettel completa il podio, davanti al compagno Raikkonen. 5º Ricciardo, davanti a Bottas. 7ª posizione per Verstappen davanti a Perez, Massa, che chiude al 9° posto il suo ultimo GP di Monza, ed Hulkenberg al decimo posto. Si toglie una piccola soddisfazione Fernando Alonso, che rientrato ai box al terzultimo giro ha chiuso al 14° posto, ma facendo segnare il giro più veloce della gara, togliendo la soddisfazione a Raikkonen. 

Grande soddisfazione per Nico Rosberg, che dopo un'astinenza di vittorie che durava dal Gp d'Europa a Baku e dopo un'estate passata  subire gli attacchi in campionato di Hamilton, porta a casa le ultime due gare europee e si porta a -2 da Hamilton in classifica. Buona la prestazione della Ferrari, che dopo la sfortuna di Spa ritorna sul podio. Per la vettura di Maranello la soddisfazione del podio e di una buona gara davanti al proprio pubblico, ma per battere le Mercedes la strada è ancora lunga.