Due punti di distacco in classifica, sette decimi inflitti al compagno di squadra: per Nico Rosberg la parola d’ordine a Singapore è vincere. I presupposti ci sono, il tedesco ha conquistato una stratosferica pole position ed è determinato ad ottenere il primo successo sul tracciato di Marina Bay, dove non è mai salito sul gradino più alto del podio.

Inesorabile Rosberg, che già dal venerdì ha dimostrato di avere qualcosa in più rispetto a Lewis Hamilton, apparso più nervoso ed in difficoltà. Se a Monza il Campione del mondo in carica ha dato mezzo secondo al vicino di box nelle qualifiche, i ruoli si sono invertiti a Singapore, dove il tedesco gli ha dato un distacco decisamente pesante, dimostrando di voler replicare l’ottima gara di due settimane fa in Italia. Con la pole di Marina Bay, Rosberg sale a quota 29 ed eguaglia Juan Manuel Fangio. Sarà difficile dimenticare il giro perfetto che gli ha permesso di stracciare il record della pista e che il pilota Mercedes annovera tra i più belli della sua carriera.

foto: Getty Images
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L’esito di questa gara, almeno sulla carta, sembra già scritto. Nico Rosberg vuole festeggiare la sua 200esima partenza con il gradino più alto del podio, con il sorpasso in classifica e la consapevolezza di poter davvero credere nel sogno iridato. Ma si sa, Singapore è storicamente piena di insidie, per il layout della pista, per la difficoltà fisica e mentale. Il poleman dovrà tenere gli occhi ben aperti e mantenere altissima la concentrazione, perché gli avversari non staranno a guardare. Il primo a volersi riscattare è proprio il compagno di squadra: a Marina Bay Lewis Hamilton non è mai riuscito ad essere incisivo e ad impensierire Rosberg. Alcuni problemi e qualche errore di troppo hanno fermato la sua corsa alla pole position numero 57. Nervoso e mai veramente vicino all’altro pilota Mercedes, il Campione del mondo in carica non è stato in grado di agguantare la prima fila, dovendosi accontentare della terza casella. Dunque non vedremo il solito uno-due delle Frecce d’Argento in griglia oggi, con l’inglese che partirà più indietro e sarà costretto a fare un’ottima partenza. Su un tracciato come quello di Singapore lo start è infatti fondamentale, ma è anche il punto debole del tre volte Campione del mondo, che ha perso poi la vittoria proprio così a Monza.

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Gara in salita quindi per Hamilton, che davanti a sé avrà il compagno di squadra, in questo weekend inesorabile, e Daniel Ricciardo. Il pilota Red Bull arrivava a Singapore da favorito assoluto, le caratteristiche del tracciato si adattano meglio alla vettura del team austriaco. Lo dice anche la storia: sono ben 3 i successi della Red Bull, qui la squadra più vincente da quando la Formula 1 è approdata nella città-stato.  Forte dei grandi progressi compiuti dalla casa di Milton Keynes, l’australiano ha provato ad imporsi, ma nulla ha potuto contro lo strapotere Mercedes, di Rosberg in particolare. Ricciardo scatterà comunque dalla prima fila e, nuovamente, è davanti allo scomodo compagno di squadra. Max Verstappen è quarto in griglia, a dimostrazione del fatto che a Singapore la Red Bull è davvero competitiva e potrà dire la sua in gara. Il giovane olandese paga però la mancanza di esperienza con qualche errore che lo ha “relegato” in seconda fila dietro ad un Lewis Hamilton in evidente difficoltà.

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Subito dopo la Red Bull, il team ad aver ottenuto il maggior numero di vittorie è la Ferrari, che qui è salita sul gradino più alto del podio per due volte, nel 2010 con Fernando Alonso e lo scorso anno con Sebastian Vettel. Se la passata stagione a Maranello si festeggiava per il terzo trionfo stagionale (l’ultimo fino ad ora), quest’anno c’è molto meno ottimismo. Il “quinto incomodo” in questa gara che sarà tanto lunga quanto imprevedibile (più per la difficoltà che per i valori in campo) è Kimi Raikkonen. Unica Ferrari superstite, unica Rossa in Q3, unico pilota a portare la SF16-H a ridosso dei primi. Il finlandese accusa quasi un secondo di ritardo dal poleman e le sue possibilità di successo non sono altissime. Come afferma il Campione del mondo 2007, la vettura è guidabile, ma la differenza tra la Ferrari e le due squadre che sono davanti sembra piuttosto netta.

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Discorso a parte per Sebastian Vettel: il tedesco, che qui dodici mesi fa tornava alla vittoria regalando l’ultimo successo a Maranello (almeno fino ad ora), a distanza di un anno si ritrova in fondo allo schieramento. Tradito dalla barra anti-rollio, il quattro volte Campione del mondo ha concluso la sua qualifica al termine del Q1 e scatterà così dall’ultima posizione. Non è decisamente il risultato sperato e la gara sarà lunga e difficile. Il tedesco sarà costretto ad una rimonta su una pista dove i sorpassi sono difficili e bisogna essere perfetti ad ogni curva. L’imprevedibilità del Gran Premio di Singapore potrebbe forse “facilitare” l’impresa, che sarà comunque molto complicata.

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A Marina Bay la Ferrari barcolla, ma c’è un’altra parte d’Italia che invece vuole dire la sua. La Toro Rosso, che qui festeggia il 200esimo Gran Premio, ha portato entrambi i piloti in top ten. Carlos Sainz scatterà dalla sesta posizione e al suo fianco ci sarà Daniil Kvyat, settimo. I due dono determinati a fare una bella gara ed ottenere un bel risultato per omaggiare la squadra in un traguardo così importante.

La Formula 1 è pronta e tra poche ore scatterà il semaforo che darà il via al quindicesimo appuntamento stagionale. L’appuntamento con il Gran Premio di Singapore è alle 14, per una gara tutta da vivere.