Mancano cinque mesi all'inizio della stagione di Formula 1 2017 e dagli uffici di Maranello iniziano a trapelare le prime indiscrezioni. Era nell'aria da qualche mese la notizia secondo cui la gestione sportiva della Ferrari e gli ingegneri della Dallara stessero collaborando insieme sulla monoposto del Cavallino, che dovrebbe scendere in pista nel 2017. Fino a qualche tempo fa sembrava una notizia alquanto improbabile, invece sembra che i tecnici di Dallara e Ferrari abbiano intrapreso una collaborazione per lo sviluppo del telaio e dell’aerodinamica della monoposto di Maranello per il 2017. 

A confermare le voci è il direttore dell'area sportiva Maurizio Arrivabene, che però non si sofferma solo sulla Formula 1: "Collaboriamo su molti progetti. I grandi team inglesi di Formula 1 pescano i propri cervelli da un bacino di addetti ai lavori di circa 50 mila persone specializzate, le cui carriere si sviluppano presso aziende che si trovano tutte nel giro di una cinquantina di chilometri. Noi in Italia abbiamo una situazione industriale molto simile e molte altre aziende di primo piano. Ma da noi ci sono solo 5 mila addetti e poca circolazione di idee. Insieme stiamo cercando di sviluppare questa situazione”. Il progetto non riguarda, dunque, soltanto la Formula 1, ma si pone come obiettivo quello di attirare ingegneri che andrebbero ad infoltire un settore povero di risorse umane.

Tornando al discorso Ferrari e Formula1, Arrivabene commenta: "I contatti con Dallara ci sono stati. Stiamo pensando di rilanciare la motorvalley emiliana per poter rispondere alla sfida lanciata dalla motorvalley inglese, quella dell’Oxfordshire, dove in pochi chilometri ci sono le fabbriche di Mercedes, Red Bull, McLaren, Williams, Renault, Force India e Manor”. Il progetto evidenzia la volontà della Ferrari di tornare a competere con i grandi team con sede britannica, Red Bull e Mercedes su tutti, anche sul discorso dell'aerodinamica, che da troppo tempo ormai rappresenta un tallone d'achille delle monoposto del Cavallino. Le principali colpe sono da imputare ad una mancanza di esperti del settore in grado di duellare con i progettisti inglesi, e soprattutto ad una galleria del vento obsoleta, non in grado di fornire dati adatti al giusto sviluppo di una vettura, che vista l'assenza dei test, evidenzia sempre più i suoi limiti telaistici e aerodinamici. E proprio a coprire queste lacune che serve l'aiuto di Gian Paolo Dallara. L'ingegnere emiliano metterà a disposizione la sua famosissima galleria del vento, a cui si aggiungeranno le risorse umane per colmare le lacune tecniche e soprattutto numeriche di cui si è lamentato anche il nuovo direttore tecnico Mattia Binotto.

L'accordo tra le due aziende risultebbe importantissimo per la Ferrari, che andrebbe a coprire una lacuna ormai nota da anni, e potrebbe rappresentare il fulcro di un cambiamento decisivo, volto a far tornare al successo già dalla prossima stagione la scuderia modenese.