Alla vigilia dell'ultimo appuntamento del mondiale in pochi avrebbero creduto che una delle due Ferrari sarebbe riuscita ad agguantare il podio ad Abu Dhabi, pista in cui conta molto il telaio, aspetto in cui ad eccellere è la Red Bull notoriamente. Invece così non è stato: la Rossa ha dimostrato qualcosa in più come velocità rispetto ai bibitari, unendo alla competitività della macchina una strategia (finalmente) redditizia.

LA CARICA DI SEB Sul banco degli imputati ultimamente era finito anche Vettel, che in questa stagione ha spesso fatto vedere di essere meno veloce del compagno di squadra Raikkonen, mostrando una controtendenza rispetto al 2015. Due sono le verità che emergono da questa analisi: Kimi si è trovato maggiormente a suo agio con la SF16-H e Sebastian non abbastanza, forse perdendo anche la motivazione a volte, o forse volendo strafare, ed a questo si collegano gli incidenti in partenza da lui causati come a Sepang e Spa. Il tedesco aveva voglia di dimostrare il proprio valore e, grazie alla sopracitata strategia, nell'ultimo stint su gomma supersoft letteralmente volava, mostrando nel sorpasso a Verstappen una decisione che normalmente appartiene più al pilota olandese che a lui. Davanti nel frattempo Hamilton imponeva alla gara un ritmo molto blando nel tentativo di compattare più piloti possibili dietro Rosberg, nella speranza che lo superassero per avere una chance di vincere il mondiale. Vettel li ha presi in breve tempo negli ultimi passaggi, tuttavia non riuscendo a superarli, ma chissà se con qualche giro in più la situazione non sarebbe stata diversa. Ciò che resta è una domenica in cui, tolto il vincitore del titolo Rosberg su cui è rivolta giustamente tutta l'attenzione, il pilota del giorno è stato proprio Vettel.

INIEZIONE DI FIDUCIA Questo 3° posto rinfranca parzialmente i cuori dei Ferraristi e infonde una nuova carica al gruppo di lavoro a Maranello, dove già da tempo si lavora al progetto 2017, che ha il compito di riportare la Rossa ad alti livelli. C'è da migliorare negli aspetti che da anni sono il punto debole della Ferrari, ovvero telaio e aerodinamica, perchè a nessuno piace essere in lotta il più delle volte per posizioni ai piedi al podio. Le parole di Sebastian a fine gara sono sibilline: "gli altri sono giustificati se ora vanno in vacanza a riposare, ma noi non ci potremo riposare un secondo", e aprono già un 2017 che dovrà essere l'anno del riscatto.