Nessuno vuole lasciare nulla al caso. E' quanto emerge in questi giorni dalle notizie che arrivano da Maranello e da Brackley, dove la progettazione delle monoposto 2017 di Ferrari e Mercedes prosegue senza sosta. Entrambi i team stanno applicando una strategia comune: inviare lettere contenenti chiarimenti su zone "grigie" del nuovo regolamento tecnico, chiedendo se alcune soluzioni estreme ideate siano applicabili o meno, ovvero se rispettano le norma vigenti. Da un lato ciò è utile direttamente al team che chiede per decidere quali componenti utilizzare nella prossima stagione, dall'altro un'eventuale bocciatura di un concetto fa sì che, se si venisse a sapere che esso verrà applicato su una vettura, sarà possibile per la scuderia che aveva già ricevuto una risposta negativa dimostrare l'irregolarità facendo leva su quanto ha dichiarato la FIA.

NO ALLA SOSPENSIONE IDRAULICA - Il primo colpo era stato messo a segno dalla Ferrari, che aveva domandato a Charlie Whiting se fosse possibile introdurre una sospensione in grado di controllare l'altezza da terra della monoposto. La risposta ricevuta è stata negativa, poiché stato esplicitamente sottolineato come ogni elemento che va ad aver influenza sull'aerodinamica siano irregolari, e dunque non applicabili. Sono state messe sotto accusa la Mercedes e la Red Bull nell'ultima stagione per un eventuale utilizzo di questo tipo di sospensioni, ma non è mai stato indagato realmente a fondo sulla cosa; intanto dalla Germania fanno sapere che il sistema sospensivo sarà nuovo da quest'anno, mentre sembrerebbe che il problema sia più grande per i bibitari, che da tempo stavano lavorando al progetto 2017 con questa soluzione ed ora dovranno inventarsi qualcos'altro.

I DUBBI TEDESCHI SUL TELAIO RED BULL - Come già anticipato, anche la Mercedes ha chiesto chiarimenti concentrando la sua attenzione sulle misure del telaio, e pare che abbia puntato il dito contro la Red Bull, rea a loro parere di non rispettare le misure imposte dal regolamento con il telaio 2016, che sarà riproposto nel 2017. La risposta ricevuta è stata tuttavia poco soddisfacente per i tedeschi: Red Bull è riuscita a dimostrare nello scorso anno che sono solo i turning vanes a sporgere dal telaio, ma essendo parti mobili non sono soggette a sanzioni. La Mercedes non è comunque soddisfatta della spiegazione, ed è probabile che nei prossimi mesi l'accusa continui.

Ciò che emerge da queste richieste di chiarimenti è che si tende a puntare il dito contro la Red Bull, da sempre al limite tra regolarità ed irregolarità sulla sua vettura, anche se questo comportamento ha una ragione profonda. Sia Ferrari che Mercedes temono molto gli austriaci dopo il grande recupero che hanno effettuato nel 2016 e, se dovessero tirare fuori dalla power unit i cavalli mancanti, sarebbero guai per tutti.