Una delle scuderie chiamate nel 2017 a dare riscontri migliori che in passato è la McLaren: il team inglese stenta a trovare competitività in pista dal 2013 a questa parte, e la situazione si è aggravata nel 2015 quando le power unit Honda che equipaggiavano la vettura mancavano di affidabilità. Lo scorso anno ha fatto registrare un incremento delle prestazioni del team inglese, legato sia alla finalmente sopraggiunta affidabilità dei propulsori della casa giapponese, sia ad uno sviluppo della macchina costante nel suo complesso, che tuttavia non è stato sufficiente ad avvicinare i top team.

In molti credono che il cambiamento regolamentare, che da questa stagione è in vigore, possa aiutare la McLaren a tornare più in alto di dove l'abbiamo lasciata a fine 2016, perchè sotto il punto di vista aerodinamico, che da quest'anno diventa fondamentale nella velocità espressa nel complesso da una vettura, gli inglesi hanno sempre trovato soluzioni interessanti. In realtà il weekend di Suzuka della stagione passata ci aveva lasciati stupiti in negativo, perché si vociferava che alla McLaren mancassero solo cavalli per tornare in alto: invece dove perdeva diversi decimi era il primo settore, dove contano aerodinamica e telaio, sintomo che c'è da lavorare anche in quelle aree della monoposto.

Zak Brown, direttore generale del team inglese subentrato negli ultimi mesi a Jost Capito, tende tuttavia a frenare l'ottimismo che si è creato ultimamente per il 2017. A Roadandtrack, giornale americano, dichiara che "vorrei avvertire che quest'anno non vinciamo nessuna gara. Non credo che i risultati degli ultimi due anni siano stati qualcosa cui la squadra è abituata: è una situazione che non piace e vogliamo cambiare la cose, ma mentre facciamo quello che dobbiamo per risalire le posizioni in griglia, avvertirei che non vinceremo nessuna gara quest'anno, non me lo aspetto. Quindi vogliamo esser giudicati per i nostri progressi, non per i risultati finali del 2017."

Infine Brown accenna ad un futuro in cui la McLaren potrebbe tornare a gareggiare nella corsa più importante che ci sia, la 24 Ore di Le Mans. "Il mio lavoro comprende anche capire dove il marchio McLaren dovrebbe correre e mi piacerebbe tornare a Le Mans: è qualcosa che dovrà essere discusso e no l'unico a pensarlo", conclude il manager inglese.