Squadra che vince non si cambia. E' di questo avviso la Mercedes, che ha trovato l'accordo per il rinnovo dei contratti fino al 2020 con Toto Wolff, team principal, e Niki Lauda, che invece ricopre la carica di presidente onorario. Entrambi hanno in questi ultimi anni contribuito in maniera diversa ma ugualmente importante a rendere la Mercedes un team che ha dominato in lungo e in largo, mostrando un margine di vantaggio sulla concorrenza che probabilmente non si era mai visto prima in Formula 1.

Toto Wolff detiene il 30% delle quote della scuderia, ma è sicuramente più noto come figura carismatica nel box tedesco ed è apprezzato per il modo di essere diplomatico nelle interviste, specialmente quando si è trattato di dover parlare della rivalità tra Hamilton e Rosberg. Infatti negli ultimi anni ha dovuto gestire una situazione assolutamente non facile, ma con grande decisione è stato in grado sempre di riportare la calma all'interno della squadra e soprattutto di proteggerla da attacchi esterni.

Niki Lauda invece per certi aspetti è il contrario del manager tedesco: è un uomo che sa il fatto suo in ambiente sportivo perchè la sua fama lo precede, ma è noto per il suo rigettare l'atmosfera politically correct che avvolge il Circus. Ha attaccato anche i piloti quando sono arrivati a contesa oltrepassando il limite, anche in modo duro come l'anno scorso a Barcellona, quando diede immediatamente colpa ad Hamilton per lo strike avvenuto tra le due Frecce d'Argento. Le sue uscite sono anche giustificate dal fatto che nel mondo del motorsport ha una certa autorevolezza e che la carica di presidente onorario gli garantisce maggiore libertà d'espressione, sentendo meno pressione addosso.

Ciò che ne viene fuori è che Wolff e Lauda si completano a vicenda: l'uno è più pragmatico, l'altro più istintivo. Ma in una squadra che guarda tutti dall'alto in basso da ormai 3 stagioni consecutive la complementarità tra i due sembra essere un mix vincente, ed averne prolungato i contratti potrà garantire alla Mercedes che ciò possa continuare ad esserci.