Durante gli 8 giorni di test, solo due team hanno coperto una distanza maggiore rispetto allo scorso anno. Uno di questi, come abbiamo già visto, è la Ferrari, che è sembrata più vicina alla rivale Mercedes e sullo stesso piano della Red Bull; l'altro team che ha percorso più km rispetto ai test 2016 è la Haas F1. Il team americano, dopo una prima parte di test, dove ha sorpreso sia per l'affidabilità che per le prestazioni, nella seconda parte ha puntato tutto sull'affidabilità, tralasciando la ricerca della prestazione sul giro secco. 

Il team di Gene Haas, che in Spagna aveva fatto il suo esordio 12 mesi fa, ha girato con tempi che spesso l'hanno relegata in fondo alla griglia virtuale (meglio solo di Sauber e McLaren) ma ha dimostrato una buona resistenza ed ha completato 700 giri e ha coperto 700 km in più rispetto allo scorso anno: più di 2 Gran Premi. Sembra quindi risolto uno dei grandi problemi che ha martoriato il team lo scorso anno, che aveva iniziato alla grande la stagione, salvo poi perdere sempre più incisività, soprattutto a causa di una scarsa affidabilità e delle prestazioni, calate drasticamente, della Power Unit Ferrari. Se a questo aggiungiamo che a portare acqua al mulino è stato solo Romain Grosjean, possiamo ben capire che la prima stagione di Haas è stata sì di livello, ma che con un pilota più continuo rispetto al messicano Gutierrez (questo potrebbe essere sin da subito Kevin Magnussen) e una vettura più affidabile, sarebbe potuta diventare ancora migliore. 

Fonte: Haas F1
Fonte: Haas F1

La nuova Haas, sul piano tecnico, si presenta molto semplice, senza alcuna innovazione tecnica troppo ricercata. Anzi, molte soluzioni sembrano simili alla SF-16H e alla nuova SF70-H. Partiamo dal profilo alare anteriore, che presenta la ormai classica protuberanza, che serve a convogliare più aria possibile nella parte inferiore del telaio, con un aumento del carico aerodinamico, anche grazie al diffusore posteriore. Sulla stessa ala anteriore possiamo notare anche un aumento della dimensione del flap, dove spunta anche un leggero profilo ad L. Nella parte centrale restano le classiche prese d'aria, differenti ad esempio da quelle più vistose della SF70-H. Il fondo è molto simile alle altre vetture, con una parte rialzata, così per incanalare un maggior flusso verso il posteriore, mentre l'airscope resta simile alla VF16. Al posteriore è immediata la vista della pinna, completamente diversa da quelle Ferrari. Molto più marcata la rientranza a V, mentre manca una piccola aletta, come quella di Ferrari e Mercedes

Dunque la Haas dopo essersi dimostrata veloce nei primi 4 giorni, si è dimostrata anche abbastanza robusta in questa seconda parte di test. Certo i risultati sono sempre da prendere con le molle quando si parla di test, ma a breve si avranno i primi riscontri, dato che tra meno di una settimana sarà già tempo di scendere in pista, destinazione Albert Park, per il Gp d'Australia

Fonte: Haas f1
Fonte: Haas f1