Se ieri si è ufficialmente aperta la quattro giorni di Sochi con la conferenza stampa, oggi si è cominciato ad andare in pista.

Questa la classifica finale della prima sessione di prove libere

IL RACCONTO

Cominciamo con il dare qualche dato sulle temperature, circa 20°C quella dell’ambiente e 32°C quella dell’asfalto.

La prima novità è la presenza di Sergey Sirotkin, a bordo della Renault RS17 al posto di Nico Hulkenberg. E’ proprio il russo della Renault a scendere subito in pista, ha dovuto però parcheggiare dopo qualche minuto la sua vettura per problemi al motore.

I primi giri cronometrati li fa registrare la Mercedes, seppur con tempi abbastanza alti che non ha senso riportare, in quanto dovuti più ai primi installation lap che giri per la ricerca della prestazione vera e propria.

Nella prima mezz’ora è risultato un lavoro differenziato tra la Ferrari e la Mercedes; seppur in una prima fase le due squadre hanno mandato in pista le vetture su gomme soft, la Scuderia del Cavallino era impegnata nella ricerca di alcuni dati, avendo mandato in pista Vettel con la flow-wiz. Infatti, in un primo momento, il distacco misurato era di oltre 1 secondo e mezzo. In seguito a questo, nella ricerca della prestazione, Vettel riesce ad andare al comando, subito però battuto dagli alfieri della Mercedes, i quali avevano però montato le supersoft.

La classifica è stata in continuo aggiornamento, con le due Ferrari e le due Mercedes atte a migliorarsi giro dopo giro.

Al termine della prima mezz’ora di prove possiamo già dare qualche dato, soprattutto sul fronte pneumatici; si è notato come la Ferrari abbia già utilizzato due treni di gomme soft, indice che probabilmente, almeno i ferraristi, non useranno queste gomme in ottica gara, ma opteranno per le ultrasoft e le supersoft più prestazionali.

Dopo un breve momento di pausa si riscende in pista, con Raikkonen che si porta in testa con un ottimo tempo. Da segnalare un eccessivo consumo dei freni sulla Haas di Magnussen, che in frenata perde una eccessiva quantità di polvere di carbonio.  

Dopo circa un’ora di prove abbiamo la prima bandiera rossa del week-end, causata dalla perdita del cofano motore della Force India di Esteban Ocon sul rettilineo davanti ai box. Nulla di grave per nessuno, ma è accorsa la necessità di liberare il rettilineo dei molti detriti lasciati sulla pista.

Negli ultimi 20 minuti c’è molto traffico in pista, con il tentativo di Vettel che dopo un intermedio ottimo arriva lungo alla curva 11 mentre il giro successivo finisce in testacoda alla curva 14. Ad onor del vero in questi giri il tedesco sembrava attuare parecchie correzioni sul volante ma non sappiamo se questo dipendesse dal fatto che fosse dietro Daniil Kvyat.

In casa Red Bull invece ancora non si è riusciti (sembra) ad ottenere delle prestazioni di livello; infatti in quel momento avevamo Verstappen quarto e Ricciardo sesto, rispettivamente a +1.1 e +1.2 dalla vetta.

Da sottolineare come Ricciardo, dopo questi tentativi, fosse stato fermo ai box; sembra infatti che la scuderia anglo-austriaca stesse operando sulla barra antirollio anteriore.

Da confermare le indiscrezioni che volevano la Ferrari montare il terzo turbocompressore sulle vetture di Vettel e Raikkonen

Sembra che il duello Vettel – Hamilton non sia soltanto nel numero di podi o di vittorie quest’anno; per non farsi mancare nulla, l’inglese della Mercedes pareggia il conto dei testacoda durante la sessione di prove, dopo un lungo in curva 11.

Ancora una sessione no per la Mclaren, con Alonso a oltre 2 secondi e mezzo dalla vetta e Vandoorne fermo (indovinate un po') per problemi al motore.

La sessione si conclude quindi con i due finlandesi davanti a tutti, con Raikkonen che precede Bottas, Hamilton Verstappen e Vettel. Non sappiamo però con certezza se quel giro non concluso dal quattro volte campione del mondo della Ferrari avesse potuto portarlo più in alto in classifica.

Aspettiamo altri dati per fare qualche considerazione migliore.