Sappiamo che la Renault sta attraversando un periodo non proprio eccellente sia da un punto di vista tecnico-industriale che sotto l’aspetto dei risultati. Se infatti i transalpini da diverse gare ormai non riescono a fornire alla power unit quell’upgrade in grado di fare quel salto in avanti rispetto ai concorrenti, per un problema cronico di sviluppo del MGU-H, come manifestato durante la riunione dei motoristi svolta durante il Gran Premio d’Austria, bisogna considerare anche il fatto che nel 2017 è come se avessero corso con un pilota soltanto.

Il confronto tra Nico Hulkenberg e Jolyon Palmer è impietoso per quest’ultimo, mai giunto a punti nel 2017 e non in grado di stare davanti al compagno neanche per una volta in qualifica, il quale ha raggiunto per tre volte la Q3. Infatti il punteggio della Renault nel campionato costruttori coincide con quello messo in cassaforte dal tedesco, con la squadra campione del mondo nel biennio 2005-2006 che attualmente deve accontentarsi dell’ottava posizione in classifica dietro alla Haas, al suo secondo anno di Formula 1.

Dunque, a ragione, l’inglese è a rischio per il 2018 e per un breve periodo lo è sembrato anche nel brevissimo periodo. Su questo, il managin director dei francesi Cyril Abiteboul ha dichiarato: “Siamo aperti a continuare con lui, per noi avere stabilità nel team è importante, ma la mancanza di risultati di Jolyon purtroppo si fa sentire”.

A questo, il team manager d’oltralpe ha aggiunto come il pilota non sia stato aiutato da momenti in cui la vettura è risultata poco affidabile, sottolineando l’importanza dell’inglese in sede di lavoro dietro le quinte e di comunicazioni con gli ingegneri: “Sa darci feedback importanti ed è molto legato alla squadra. Va detto che i problemi di affidabilità della vettura hanno danneggiato più lui che Nico, ma allo stesso tempo ci sono state delle opportunità mancate che potevano essere capitalizzate diversamente”.

A Palmer dunque non resta che reagire nel “girone di ritorno” del 2017. Oggettivamente è come se questa serie di eventi abbiano creato un vortice negativo dal quale l’inglese ancora non ne è uscito. Va anche detto che, a parere di chi vi scrive, come compagno di squadra non ha un “pilota facile”, visto che Hulkenberg è uno di quelli che con una macchina di un certo livello sarebbe in grado di trarre molto di più rispetto a quello che è riuscito a fare in carriera finora.

Detto questo, Palmer non è mai sembrato “in palla”, quindi salvo recuperi improvvisi è probabile che sarà “attore” di una sorta di selezione naturale dei piloti di Formula 1, in cui dovrebbero esserci solo quelli “in grado di"…