Dopo Aston Martin e Cosworth, il richiamo e il fascino della F1 catturano anche un'altra grande, grandissima preda, la Porsche. La casa tedesca, nonostante un passato glorioso, al fianco della McLaren, con cui vinse 5 titoli, ha chiuso la sua storia con la Formula 1 nel 1991, in seguito alla deludente partnership con la Footwork. Da quel momento, Porsche è rimasta nell'orbita della F1 soltanto attraverso un coinvolgimento commerciale quale è il Porsche Cup che fa da contorno alle gare di F1 durante i week-end. 

Durante il week-end del Gran Premio d'Italia a Monza, però, Lutz Meschke - che è il vice presidente del consiglio direttivo, nonché membro del Consiglio d'amministrazione per le finanze di Porsche - ha incontrato Ross Brawn e altri manager e dirigenti dei vari team che, attualmente, battagliano in Formula 1. Il motivo dell'incontro è stata la volontà di Porsche di rientrare in Formula 1 a partire dal 2021, nuovamente come fornitore di motore, anche in virtù delle nuove regole che entreranno in vigore proprio nel prossimo decennio. 

Un'opportunità che si è profilata dinanzi agli occhi dei dirigenti della casa di Stoccarda in seguito allo stop dato al programma LMP1 riguardante il mondiale Endurance, dove Porsche si sta avviando, in modo trionfale, verso la fine della sua carriera. Alla base del ritiro c'è l'insufficiente ritorno di immagine e anche di budget, poiché per sviluppare una LMP1 serve, all'incirca, lo stesso budget che un team di F1 spende per correre. Proprio per questo, Porsche si è fatta tentare dalla pista della Formula 1, le cui regole dovrebbero cambiare, così da diventare più semplici di adesso e garantire una spesa minore in quanto a costi di produzione delle future PU. 

A Stoccarda si guarda con fiducia al futuro del motorsport e, per la stagione 2019/2020, è già in programma l'entrata nel mondiale di Formula E. 

Ad annunciare, ufficialmente, l'interesse di Porsche per la F1 è proprio Meschke, che confessa: "La Formula 1 potrebbe essere uno dei posti giusti in cui approdare. Come sapete, per noi ora la Formula E è molto importante. La F.1 è sempre un buon argomento a cui pensare. Penso che le discussioni a riguardo siano abbastanza buone per quanto riguarda i nuovi motori".

Il vice presidente del consiglio direttivo della casa di Stoccarda ha proseguito spiegando come la pista dei V6 biturbo, con molta meno elettronica, sia molto interessante da seguire, poiché con questi nuovi propulsori si potrebbero abbattere di molto i costi: "Assolutamente. Bisogna tagliare i costi in F.1 ed è un buon modo per raggiungere questo obiettivo. Si, le discussioni riguardano un nostro ingresso in F.1 come fornitore di motori, ma non ci sono programmi per formare un nuovo team". 

Dall'altro lato, a confermare quanto Porsche sarebbe ben gradita in F1, c'è il direttore commerciale della F.1, Sean Bratches: "Stiamo cercando di creare una piattaforma e l'ambiente ideale in cui più produttori di motori, Case e team vogliano avere intenzione di entrare in questo sport per avere un business convincente. L'arrivo di Porsche in F.1, in quanto a Casa con tanta storia alle spalle nelle corse, sarebbe molto apprezzato".

Le voci su possibili partnership sono tante, esclusa la storica McLaren, divenuta rivale sul mercato delle auto, si parla già di Williams e Red Bull. Il team britannico ha già avuto qualche rapporto con la casa tedesca e lo sponsor Martini non fa altro che stringere maggiormente il connubio. Red Bull, invece, sarebbe legata al marchio tedesco tramite Volkswagen, ma per il team anglo-austriaco già si è parlato anche di Aston MartinCosworth. Mancano ancora alcuni anni e le ufficialità non si avranno prima della metà del prossimo mondiale, il 2018.