Quando vennero varate le nuove regole, la Red Bull sembrava la favorita assoluta in ottica iridata per il mondiale 2017. Il team di Milton Keynes, però, ha incontrato un bel po' di difficoltà, soprattutto legate alla scarsa competitività della Power Unit Renault, che sin dai test di Barcellona ha creato molti problemi al team anglo-austriaco, che ha sofferto anche l'assenza iniziale di Adrian Newey, impegnato nel progetto Walkyrie dell'Aston Martin. Dopo l'iniziale smarrimento, il team è riuscito a risolvere alcuni intoppi, ma tra la scarsa affidabilità del motore e i problemi della RB13 - nata sotto una cattiva stella - Max Verstappen e Daniel Ricciardo hanno sofferto molto le due Ferrari e le Mercedes, che hanno dominato in lungo e in largo la prima parte di stagione, salvo in alcune occasioni, dove solo il talento di Ricciardo è riuscito a portare la RB sul podio o addirittura alla vittoria, come a Baku. 

Rientrati dalla pausa estiva, i tecnici austriaci si son dati da fare e la RB13 è diventata una vettura completamente diversa da quella di inizio stagione e i risultati si son visti sin da Spa, dove Ricciardo è riuscito a salire sul podio, in un circuito sfavorevole, in apparenza, per il team delle bibite. A Monza, su una pista veloce, dove il motore Renault avrebbe dovuto soffrire, il genio di Newey e soci ha permesso a Ricciardo di sfiorare il podio al termine di una rimonta show, dalle ultime file del gruppo. A Singapore, poi, sono arrivati i primi segnali di vera competitività del team, che si è però dovuto "accontentare" del 2° posto con Daniel Ricciardo. 

Son bastate due settimane per cambiare le carte in tavola, in Malesia, proprio dove la Red Bull aveva trionfato lo scorso anno, con Daniel Ricciardo che aveva regolato Max Verstappen, che si è rifatto in questa ultima edizione del GP. Un successo che certifica la crescita dei bibitari, che sembrano avere, al momento, la vettura migliore del circus, al pari di Ferrari e Mercedes

Proprio questa crescita potrà decidere le sorti del mondiale, perchè se Verstappen aveva contribuito allo zero delle Ferrari a Singapore, lo stesso olandese ha aiutato, involontariamente, Sebastian Vettel in Malesia, battendo Lewis Hamilton e rubandogli 7 punti preziosissimi. In questo finale di stagione si arriva su piste miste, dove si alternano tratti tecnici, dove si esalta il telaio Red Bull, a piste veloci, dove il motore Renault potrebbe soffrire e potrebbe obbligare Red Bull a scegliere soluzioni estreme dal punto di vista aerodinamico, per recuperare il gap con le PU Ferrari e Mercedes. 

Helmut Marko, dopo la Malesia, si è detto soddisfatto del lavoro del team, autore di un gran recupero dopo Melbourne, che ha permesso ai due piloti di interporsi tra Ferrari e Mercedes nella lotta per le vittorie dei singoli GP, anche se c'è il rammarico per un mondiale che sembra ormai lontano: "Stiamo andando nella direzione giusta e siamo sempre più veloci, la vettura è veramente buone. Se tutto va per il verso giusto, Max e Daniel possono puntare al podio e forse uno dei due può vincere ancora".

Parlando della Malesia, il manager austriaco non ha nascosto la sua soddisfazione per il dominio sulla Mercedes, anche se ha sottolineato l'assenza della Ferrari, velocissima, ma sfortunata protagonista: "La Ferrari ha avuto dei problemi, ma la nostra velocità in gara è stata paragonabile, perché alla fine Vettel era su pneumatici supersoft. E lo abbiamo visto, quando ha preso Ricciardo, è arrivato troppo vicino ed ha rovinato le gomme davanti. Per questo ha dovuto fermare il suo attacco. La grande soddisfazione è stata superare la Mercedes e staccarla".

Marko ha fatto i complimenti al team per il lavoro svolto durante la stagione per recuperare il gap: "Questo dimostra che il lavoro che abbiamo fatto dopo la partenza deludente a Melbourne sta pagando e che lo sviluppo sta andando nella direzione giusta. Dal punto di vista del telaio, siamo certamente i migliori adesso". 

Infine, ha dichiarato di non esser rimasto sorpreso dal risultato della Malesia, poichè i segnali erano già arrivati, anche se ora c'è da guardare al futuro. Mancano 5 gare e la Red Bull ha ancora fame, anche se potrebbe dover fare i conti, ancora una volta, con la scarsa affidabilità del motore Renault: "Siamo stati veloci a Monza, siamo stati veloci a Spa. Ma abbiamo sempre avuto delle situazioni sfortunate. Suzuka può essere un buon circuito, ma di qui alla fine potremo avere delle altre penalità. La cosa più importante però è che il periodo sfortunato di Max si sia concluso".

Proprio l'olandese è stato l'ultimo pensiero dell'austriaco, che ha voluto applaudire il suo talento, per come ha gestito le difficoltà della stagione: "E' stata difficile. Aveva solo 19 anni. Ma ha capito, si è adattato, ha iniziato ad avere un approccio differente e ora lo potete vedere".