Tra poco più di un mese comincerà la nuova stagione di Formula 1 e Alonso non vede l'ora di scenderà in pista in un 2018 che lo vedrà impegnato anche nel campionato WEC: "La Formula 1 sarà l'obiettivo principale, dice Fernando. Le Mans è una corsa che ho sempre voluto fare, mi attrae. E' sorta l'opportunità di correrla e la sfrutterò". Il 26 febbraio scenderà in pista per i primi test della stagione e le sensazioni sono già positive:  "Saremo molto più competitivi. Non so quanto. Ad esempio, Red Bull l'anno scorso sembrava sarebbe stata fortissima con il cambio regolamentare, invece, Verstappen ha sofferto tanti ritiri, a metà campionato aveva completato meno giri di quanti non ne avessimo fatti noi e con le aspettative che c'erano su Red Bull è stato devastante".

L'ex pilota Ferrari prosegue sulla stessa linea: "Ti chiedono sempre se avrai la macchina per essere competitivo, poi se parti male a inizio anno è una delusione terribile, perciò non possiamo anticipare nulla. Senza dubbio le aspettative sono decisamente migliori di quelle degli ultimi tre inverni". E sull'ipotetica livrea aggiunge: "Sono stato in fabbrica a metà dicembre e non c'era ancora nulla. Tornerò a metà febbraio e spero di poter provare il sedile definitivo, la macchina sarà praticamente assemblata. Non ho visto nemmeno i colori, si parla di un arancione come quello di Indy, sarebbe perfetto". La stagione 2018 vedrà la collaborazione tra McLaren e Renault, una garanzia secondo Fernando: "Dei tre costruttori che ci sono adesso su alti livelli Mercedes ha dominato le annate recenti, ma se dovessi riporre la fiducia in qualcuno, quella è Renault: è sempre stata e resta una garanzia".

Infine c'è spazio per le aspettative sulla nuova avventura nel campionato WEC: "Non ho scelto le gare di durata per il futuro, affatto. Il livello di impegno che esige la Formula 1, la preparazione e il tempo richiesto sono assoluti e dopo tanti anni sai che arriverà un momento nel quale non sarà più possibile correre. E' un po' come Carlos Sainz, quando ha lasciato il mondiale rally; non è che avesse scelto la Dakar per il futuro, è che amava i rally, era stato campione del mondo, ma ti richiede allenamento, viaggi. All'improvviso scopri una categoria dei rally che ha una corsa l'anno, è esotica e importantissima, ti si presenta l'occasione di correrla. Non è che la scegli, ma ami la competizione, ami correre e riesci ad abbinarla a un po' più di vita che non hai potuto svolgere per tanti anni. L'Endurance ti dà questo, ha meno gare in un anno, ti resta più tempo da dedicare alla tua vita, ma al tempo stesso continui a correre", chiude cosi Alonso.