Mentre sul fronte AFC si ristabiliscono gli equilibri con la caduta di Kansas City in casa dei Broncos, nella NFC il colpo di coda dei Saints fa uscire la squadra di New Orleans dal mucchio avvicinandola prepotentemente ai play off. Mantengono la leading della conference gli incontenibili Seahawks.

Kansas City 17 – Denver 27

Partita importante quella tra Broncos e Chiefs. Imperativo per la compagine di Manning portare a casa una vittoria e guadagnare l'accesso ai Divisional Round saltanto le Wild Card. Altrettanto importante per i ragazzi di Smith registrare il decimo successo e dimostrare che la fortunata striscia di 9 vittorie non fosse solo figlia del caso. Ad essere rilevante non è tanto il fatto che alla fine sono stati Broncos ad avere ragione della squadra ospitata nel proprio stadio ma il fatto che la partita non sia mai stata davvero in discussione. Tecnicamente parlando abbiamo assistito ad un match molto bello da vedere, una partita giocata al limite ad ogni snap e caratterizzata proprio per questa ragione da tanti, tantissimi falli. Dal punto di vista della suspance, invece, l'incontro è sempre stato controllato da Manning e compagnia senza offrire mai un vero e proprio ribaltamento di fronte. Veri protagonisti della giornata sono stati i reparti difensivi di entrambe le squadre.

 

Da una parte la difesa di KC che forzando ben 6 punt ma rimanendo a digiuno di sack (nonostante la sua temibile pass rush) è apparsa la migliore, dall'altra la difesa di Denver che seppure in modo non particolarmente brillante, dando tempo al proprio attacco di trovare le giuste soluzioni è risultata estremamente efficace. Accesissima fino al secondo tempo, momento in cui Denver ha allungato di due segnature, la partita registra un primo quarto davvero sottotono per un'insicuro Alex Smith. A condividere le responsabilità di tanti errori anche il WR Bowe colpevole di troppe prese mancate. Sul versante Broncos impressionante la prestazione di Demaryus Thomas, WR molto cercato da Manning, mentre più che soddisfacente è la prova del rookie Montee Ball il quale, colpevole di una pazzesca ingenuità su un fumble in un momento di gioco molto delicato, si è poi fatto perdonare con due segnature fondamentali. Chiuso il capitolo curiosità non rimane che guardare al futuro. Perdendo il diritto al Seed #1 le proiezioni valide fino alla scorsa settimana si ribaltano: Kansas alle Wild Card, Denver ai Divisional Round e salvo clamorosi quanto improbabili passi falsi dei Broncos, non crediamo che si verificheranno cambiamenti.



Washington 16 – Philadelphia 24

 

Occhi a Philadelphia o per meglio dire occhi a Foles. E' vero, il QB di Philly è rimasto a corto di TD pass questa settimana, però il modo in cui gestisce la squadra è davvero superlativo. Philadelphia sembra rinata da quando questo QB è sceso in campo per la prima volta. Ebbene si: gli Eagles di Foles sono ancora imbattuti e sorpresa delle sorprese, conducono la NFC East sopra i Cowboys (questa settimana in bye week e quindi con una partita in meno). E' per questa ragione che il rivalry match vinto contro i Redskins per 24 a 16 è stato fondamentale. La prima posizione nel girone garantisce a Philadelphia, in proiezione, un posizionamento nelle Wild Card, un vantaggio che continuando a vincere si può pensare di mantenere anche e soprattuto in virtù dei tanti passi falsi che i Cowboys stanno commettendo. Cosa abbiamo imparato questa domenica? Che la linea difensiva dei Philadelphia Eagles è una delle più sottostimate della lega.

 

La verità è che Philadelphia è estremamente capace di mettere sotto pressione l'attacco avversario costringendolo a sbagliare tanto. Abbiamo anche imparato che se ti sei infortunato nel primo tempo e tutti ti considerano fuori dai giochi, se sei Le Sean Mc Coy puoi scendere in campo comunque ed essere il primo runner della stagione 2013 a correre 1000 yards. Cosa abbiamo confermato? Semplicemente che il tarlo principale dell'attacco di Washington è il suo QB. Griffin III è insicuro e macchinoso nonostante un sistema di passaggi davvero semplice. Il risultato è che questo lanciatore tiene il pallone in mano per troppo tempo e si condanna subire tanti e duri colpi. Confermiamo inoltre la lentezza imbarazzante del secondario dei Redskins, un secondario pesante nel corpo e nella mente che continua a farsi beffare dagli screen pass delle squadre avversarie. Mancano sei settimane alla fine della stagione regolamentare ma, nonostante le ottime chance che ha, per Philadelphia la strada da fare è ancora lunghissima.

 

Minnesota 20 – Seattle 41

 

Davvero inarrestabili, i Seahawks. La squadra di Seattle, una delle grandi favorite al titolo, non pare incontrare degni rivali sul proprio cammino. Le prestazioni collettive e quelle personali rendono ogni partita di questa squadra uno degli spettacoli più belli della settimana. Grande protagonista della domenica Marshawn Lynch (17 corse per 54 yards, 2 TD e un TD di ricezione per 9 yards). Al suo fianco lo scatenato Russell Wilson che mette a segno proprio su Lynch un superbo TD pass in shovel pass e ne lancia un'altro a Baldwin. Il gioco di Seattle è ricco, vario, spietato ed efficace come poche volte si era visto nella città a nord della West Coast. Molto diverso il gioco dei Vikings sempre sottotono e frenato dall'incapacità, talvolta davvero disarmante, di mettere a segno anche le giocate più semplici. Viene inevitabilmente da chiedersi come mai tutte le settimane Adrian Peterson debba indossare il suo costume da super eroe perché si possa sperare che i Vikings combinino qualcosa di buono. Quando questo non capita, come è avvenuto domenica, le maglie viola non hanno semplicemente nessuna chance di restare in partita.

 

Senza volersi avventurare troppo nell'argomento, viene da chiedersi se e tra quanto la voglia di vittoria di Adrian Peterson lo porterà a chiedere un trasferimento. Questi sono in sostanza gli ingredienti che fanno di Minnesota solo l'ennesima squadra ad aver sperimentato cosa significhi giocare contro i Seahawks fuori casa e sono anche gli ingredienti che hanno portato la squadra di Seattle alla striscia di 13 vittorie casalinghe consecutive (record della franchigia). Non è in discussione il fatto che i Seahawks andranno ai Divisional Round saltando a piedi pari le wild card. A dirla tutta per molti dei commentatori e giornalisti della NFL non ci sono neanche dubbi sul fatto che questa squadra disputerà e probabilmente vincerà il Super Bowl. Per noi la verità sta nel mezzo. Prendendo in mano il calendario delle partite già disputate da questa squadra ci si rende conto del fatto che gli unici incontri importanti, contro San Francisco e Indianapolis siano stati rispettivamente vinto il primo in un momento di crisi dei 49ers, clamorosamente perso il secondo. Sottolineando la difficoltà incontrata nel sopraffare Tampa Bay, una delle squadre cuscino del 2013 e la vittoria sempre per 3 punti contro una tutt'altro che brillante Houston, direi che ancora le prove vere per questa squadra non sono arrivate. I Seahawks, fortunati a non incontrare Denver o New England in stagione regolamentare, riposeranno nella prossima settimana. Al loro ritorno il match contro New Orleans e la successiva rivalry contro San Francisco ci diranno davvero cosa questa squadra è in grado di fare.

 

San Francisco 20 – Seattle 23

 

San Francisco – New Orleans: la partita delle discussioni. Tiratissima e quindi carica di suspance, la partita tra due delle più grandi squadre degli ultimi anni è stata sicuramente segnata dagli episodi ed uno in particolare: il placcaggio di Ahmad Brooks su Drew Brees. Il colpo incriminato sul QB dei Saints era infatti risultato in un fumble ricoperto da Patrick Willis. Se la crew arbitrale non avesse rivisto la chiamata trasformandola in un “head and neck hit” (colpo tra la testa e il collo del QB), punendo i 49ers con 15 yards di fallo personale e regalando ai Saints una posizione di campo favorevole, forse adesso staremmo parlando di over time e di un risultato probabilmente diverso. Brooks si è difeso questa mattina sul San Francisco Chronicle sostenendo di aver dato a Brees solo un “abbraccio ad orso” (Bear Hug) e negando di averlo colpito con le mani o con il proprio casco come sostenuto dagli arbitri. I video, dal canto loro, mostrano un placcaggio al limite e rendono l'episodio una tipica condizione da “Judgment”, ovvero da valutazione personale degli arbitri. E mentre qualcuno urla allo scandaloso arbitraggio che ha favorito New Orleans e penalizzato San Francisco, in realtà questo episodio sta già diventando uno dei tanti episodi che qualunque sport è in grado di regalare. L'unica cosa che veramente conta è che ad aggiudicarsi la vittoria sono stati i Saints una squadra che ha saputo dare quel qualcosa in più nelle ultime settimane portandosi fuori dal coro e riacquistando il ruolo da contendente al titolo che si merita. Leggermente diversa la situazione di San Francisco, squadra partita male e ancora un po' zoppicante nonostante i buoni risultati delle ultime settimane. Proiettati alle Wild Card crediamo fortemente nella presenza dei 49ers ai play off.

 

Altri risultati:

 

New York Jets 14 – Buffalo 37

Baltimora 20 – Chicago 23

Cleveland 20 – Cincinnati 41

Oakland 28 – Houston 23

Arizona 27 – Jacksonville 14

Detroit 27 – Pittsbough 37

Atlanta 28 – Tampa Bay 41

San Diego 16 – Miami 20

Green Bay 13 – New York Giants 27