Dopo due partite come quelli di ieri, decise all'ultimo secondo da non più di due punti di scarto, ci si sarebbe aspettato di vedere Cincinnati e San Diego darsi battaglia con la stessa intensità. La verità è che quest'aspettativa è stata fortemente delusa e la causa principale risiede non nei Chargers – come ci si sarebbe aspettato in quanto squadra sfavorita – ma nella prestazione sottotono (per non dire inesistente) dei Bengals i quali più che contrastare i propri avversari hanno contribuito a costruirne la vittoria. In sostanza parliamo di una – quasi nel vero senso della parola – autodistruzione, perché di fronte a 4 turnover, una valanga di ingenuità e numerose occasioni sprecate, solo di questo si può parlare. Avvisaglia dello sfacelo nero – arancio è il fumble di Bernard Giovani.

Sotto per 7 – 0 a causa del TD run di Woodhead, il drive fallito durante il primo quarto (a pochi passi dall'end zone di San Diego) avrebbe riportato i Bengals in parità. In realtà il pareggio in questione ed il successivo momentaneo sorpasso sono arrivati nel secondo quarto: il 7 – 7 grazie alla combinazione Dalton – Gresham; il 10 – 7 con un calcio piazzato di Nugent. Senza rischiare di raccontare il falso, si può affermare che quel momento coincida anche con la fine della partita dei caschi tigrati. I due intercetti ed il fumble di Andy Dalton, vero protagonista in negativo di questa disfatta, sono stati ben sfruttati dai Chargers ma questo non salva il resto dai giudizi negativi che tutto il web, così come faranno i giornali di domani, rivolge alla squadra di Cincinnati. Bravi invece i giallo – blu che sotto la guida attenta del loro coach Mike Mc Coy si sono dimostrati tanto calmi quanto spietati. Ogni possesso di palla in seguito ad un turnover ha portato ad una segnatura.

In sequenza: Rivers per Green (TD pass di 4 yards); Novak (2 field goal good); Brown (TD run per 58 yard). Il punteggio finale, fissato sul 27 a 10 per la squadra ospite, non significa soltanto il passaggio di San Diego alla fase successiva della post season, ma anche che, con l'anno in corso, sono diventati 23 i campionati in cui i Bengals raccolgono solo insuccessi nelle partite a eliminazione diretta. Anche a distanza di qualche ora dalla partita sembra impossibile pensare che una delle migliori squadre dell'anno, vincitrice della propria divisione e con una delle difese top del campionato sia stata messa sotto addirittura per 20 punti da un'outsider come i Chargers per cui non possono che piovere meriti.

La squadra della West Coast sconfigge anche un “antica credenza”: per la prima volta dal 1994 vince ai play off in uno stadio aperto (non un “dome” per intenderci). L'ultima vittoria di questo tipo avvenne contro Pittsbourgh. In quell'occasione la squadra di San Diego si aggiudicò il titolo AFC ma finì per perdere il Superbowl XXIX contro i 49ers di Steve Young. In attesa di sapere come finirà l'incontro tra Green Bay e San Francisco non possiamo che constatare come questo primo turno di play off abbia regalato moltissime sorprese e, esclusa quella di cui abbiamo parlato, partite estremamente avvincenti. 2013/2014: una di quelle stagioni in cui ci si può dire fieri di amare il football americano.

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