Quando si sente parlare della Romagna, subito viene in mente il mare oppure specialità culinarie come la piadina romagnola. Gli appassionati di motori invece pensano ai circuiti di Imola e Misano Adriatico. Ha contribuito a dare lustro a questa terra la scuderia Minardi, con sede a Faenza (RA), che ha preso parte a 345 Gran Premi di Formula 1 tra il 1985 e il 2005. Come miglior risultato nel Circus ha ottenuto il settimo posto nel Mondiale Costruttori  del 1991. La Minardi ha lanciato in Formula 1 giovani come ad esempio: Alessandro Nannini, Fernando Alonso e Mark Webber. In occasione del Gran Premio d'Italia che si disputerà domenica a Monza Vavel Italia ha intervistato in esclusiva il fondatore della scuderia Giancarlo Minardi, per analizzare meglio alcune tematiche relative alla corsa.

Quale significato aveva per lei dal punto di vista emozionale la viglia del Gran Premio d'Italia a Monza rispetto ad altre corse e come la viveva quando guidava la scuderia Minardi?

"Sinceramente ho sempre considerato Monza un GP come tutti gli altri, salvo il problema della gestione dei Pass e di tutti gli amici e non che ti chiedevano di poter entrare ai Box, quindi lo stress che ne derivava superava di gran lunga l’emozione di correre in casa".

Il tracciato di Monza come già avvenuto in passato sarà garanzia di spettacolo oppure come da tempo accade in Formula 1 regnerà la noia con scarsità di emozioni e sorpassi?

"Abbiamo due punti di vista diversi, per me anche quest’anno, al di là della supremazia Mercedes, abbiamo assistito a gare interessanti con  strategie fantastiche e anche errori clamorosi, lotte nelle retrovie per conquistare il terzo scalino del podio e anche qualche sorpasso d' altri tempi, detto ciò, credo che a Monza nessun risultato sia scontato, i sorpassi sono fattibili e probabilmente in questo weekend oltre a tutte le insidie che nasconde Monza ci sarà probabilmente da fare i conti con le condizioni atmosferiche, quindi le emozioni non mancheranno".

Che significato assume il Gran Premio d'Italia di Monza di Formula 1 per l'intero automobilismo italiano e quali eventuali conseguenze porterebbe una sua eventuale sparizione dal calendario?

"Il Gran Premio d’Italia indipendentemente da Monza rappresenta l’automobilismo Italiano, i grandi Marchi che hanno fatto la storia di questo Sport nel mondo, Ferrari, Alfa Romeo, Maserati, Lamborghini ecc. , ecc. , rappresenta tutte quelle Industrie, e sono tante, che come Fornitori sono coinvolte nel Motor Sport, non oso pensare che l’Italia perda il suo G.P. e invito tutti da SIAS, ACI, Istituzioni  a fare tutto il possibile perché si trovi una soluzione".

Quanti anni dovranno passare ancora per vedere un pilota italiano trionfare a Monza nel Gran Premio d'Italia, cosa che non accade dal 1966 con Ludovico Scarfiotti?

"In questi ultimi anni, terminata la mia avventura in F.1 ho messo a disposizione di ACI tutta la mia esperienza per cercare di riportare un Pilota Italiano nella massima categoria. In questi anni è stato fatto da ACI Sport in collaborazione con la Scuola Federale un grande lavoro sui nostri ragazzi partendo dai Go-Kart fino a seguirli nelle Formule minori, qualcosa di buono è stato fatto. Da quest’anno esiste l' ACI Sport Team Italia e siamo presenti in GP2 con Raffaele Marciello e in GP3 con Luca Ghiotto (attuale leader del Campionato) , molti altri ragazzi stano mettendo a frutto il lavoro svolto fino a oggi facendo risuonare l’Inno di Mameli in più occasioni come Giovinazzi in F3 Europea ( primo in Campionato) o come Fuoco pilota anche di FDA che sta facendo un buon Campionato in GP3. Il mio impegno e sogno è quello di fare presto arrivare un giovane Italiano in F.1 e dopo avere fatto debuttare tanti ragazzi, alcuni dei quali hanno scritto pagine importanti dell’automobilismo Italiano con il Minardi team".  

La redazione di Vavel Italia ringrazia Giancarlo Minardi per la sua cortesia e disponibilità