Il Gran Premio d’Olanda sarà difficile da dimenticare per Jack Miller. L’australiano del Team Marc VDS ha ottenuto oggi ad Assen la sua prima vittoria in MotoGP, in una gara folle, piena di cadute. Protagonista la pioggia, che ne ha determinato lo svolgimento: bandiera rossa, ripartenza e condizioni complicate l’hanno resa tanto spettacolare quanto ricca di colpi di scena. Ad avere la meglio nel caos olandese è stato proprio Jack Miller, che si è imposto davanti a Marc Marquez, secondo. Il pilota della Honda, oggi più che mai riflessivo, si è “accontentato” del secondo posto dopo una gara che lo vede incrementare il proprio vantaggio in classifica sui due piloti Yamaha (Rossi è caduto e Lorenzo non è andato oltre il decimo posto). Chiude il podio un ottimo Scott Redding, che riscatta la domenica della Ducati, iniziata alla grande, ma conclusa nella ghiaia per molti dei suoi alfieri, tra cui Petrucci e Dovizioso.

Di seguito le dichiarazioni dei primi tre piloti dopo la cerimonia del podio.

JACK MILLER – “È una sensazione fantastica, quando ho tagliato il traguardo ho avuto molte emozioni, tante cose mi sono passate per la testa, da quando mi sono trasferito in Europa con la mia famiglia per conquistare il mondo. Tutto questo però non sarebbe stato possibile senza la Honda, che mi ha sostenuto nel sogno di fare il grande salto in MotoGP. Mi ha appoggiato in tutto e per tutto, senza di loro non sarei riuscito ad essere qui. Il mio team è fantastico, Cristian Gabarini è il numero uno, me lo dice sempre, siamo una famiglia, non potrei chiedere uno staff migliore.

Lo scorso anno è stato difficile con la Open, ma stiamo crescendo. Certo, oggi abbiamo avuto fortuna, ma siamo comunque molto felici. Ho sciolto i dubbi che le persone avevano su di me, io so come guidare una moto e so guidare una motogp, questo deve essere chiaro. Con questa vittoria ho messo il timbro su questa affermazione. Stiamo lavorando, continuiamo a lavorare , ma ho dimostrato quello che valgo, sono riuscito a far tacere coloro che non credevano in me. Certamente è un momento difficile per noi, ma non penso dipenda dal fatto che non abbiamo una moto ufficiale. Ci manca qualche pezzo, ma al momento lo stanno provando gli ufficiali, Honda ci sta dando il massimo. Il mio stile non si adatta perfettamente alla Honda, ma sto lavorando per questo.

In gara oggi ho visto Marc e l’ho superato, ma quando l’ho fatto vedevo che cercava di seguirmi, ma non ho dovuto spingere come un pazzo, perché Marc era abbastanza tranquillo, aveva visto la caduta di vale, Lorenzo era indietro. Penso che abbia guardato più la classifica, invece io ho cercato di gestire il più possibile il margine”.

MARC MARQUEZ – “Il team ieri mi ha detto tantissime volte che se la gara fosse stata bagnata avrei dovuto solo pensare a finirla. Oggi era una gara in cui si poteva guadagnare tanto o perdere tanti punti. Ero primo e volevo finire la gara, quarto, quinto o sesto andava bene, per non perdere tanti punti. Ma alla fine Vale era fortissimo, era il più veloce. Quando ho visto che è caduto mi son detto vai avanti, finisci la gara, prenditi questi venti punti e stai a posto. Nella prima gara ho commesso un grande errore perché scelto la dura dietro, ma io non l’avevo mai provata e facevo tanta fatica, per via del mio stile di guida sempre di traverso. Dopo son ritornato più forte. Nella seconda gara sono partito con la morbida, mi sentivo meglio, ma non ero il più veloce, anche perché non volevo prendere troppi rischi. Poi Dovi e Vale sono caduti, così come tanti, allora ho detto che era meglio finire la gara.

La bandiera rossa? Onestamente, era già da un giro che non si poteva guidare, più o meno andavamo perché comunque conosciamo la pista, ma non si vedeva niente, provavamo a stare sopra la moto, ma in rettilineo eravamo costretti a dare metà gas. C’era tanto acquaplanning, non si vedeva niente, era molto pericoloso.

Sfida spagnola in campionato? Vale ha perso tanti punti, ma è molto forte quest’anno, sta andando molto veloce, lo scorso anno non era così, ma era più regolare. Quest’anno è più veloce, ma è stato anche più sfortunato. La scorsa stagione aveva avuto indubbiamente più fortuna rispetto a questa, ma è comunque veramente forte, per me resta lì in lotta per il campionato. Noi, da parte nostra, dobbiamo ancora lavorare tantissimo per avere la moto che voglio io. Perdiamo tanto in accelerazione, soprattutto sull’asciutto”.

SCOTT REDDING – “C’era tanta pioggia nella prima parte di gara ed è piovuto anche dopo. Non ho voluto spingere troppo, non volevo perdere la gara nei primi giri. In realtà poi mi sono reso conto che spingevo più di quanto volessi e mi son detto che dovevo mantenere la calma se volevo tenere la posizione. Poi ho visto cadere tanti piloti e ho capito che io stavo andando bene. Ad un certo momento della gara sono riuscito ad avvicinarmi a Pol Espargaró. Alla fine la moto slittava, ma avevo feeling, è stato difficile superare Pol Espargaro, perché eravamo veloci tutti e due. Poi però mi sono preso il rischio e alla fine sono stato ripagato".