Romano Fenati ha terminato la sua avventura in Moto3 come vicecampione del mondo, alle spalle di Joan Mir, nuovo fenomeno del motociclismo spagnolo ed ora è pronto a battagliare nella classe di mezzo. Il risultato ottenuto nella classe minore del Motomondiale è comunque di prestigio, viste le difficoltà avute ad inizio anno: "Lascio la Moto3 con il sorriso, ma potevo certamente fare meglio in questa stagione. Si poteva vincere il Mondiale, ma abbiamo comunque fatto più delle attese. Un anno fa di questi tempi non sapevo neanche se avrei corso. All’inizio c’è stata qualche difficoltà, siamo partiti tardi, team nuovo, non conoscevo Mirko, lui non conosceva me".

Il titolo non è arrivato solo per un fenomenale Mir, imbattibile sulla moto del team Leopard: "E' stato un grande avversario. Qualcuno lo sapeva già. Io potevo pensarlo. E ho scoperto che è anche molto fortunato, come nelle gare fermate da bandiera rossa o a Misano, dove ha preso due imbarcate brutali e si è salvato. Ma come tutti i campioni ci vuole la fortuna. Doveva essere il mio peggior mondiale, ma come la fenice, si rinasce dalle ceneri". Ora Fenati ha finalmente fatto il salto di categoria, quello che doveva avvenire già due anni fa con lo Sky Racing Team VR46, ed è passato in Moto2 con il Team Snipers. Il pilota ascolano è quindi pronto alla nuova avventura, anche se le difficoltà non mancheranno: "L’avevo provata 2-3 ore l’anno scorso, poi sono stato licenziato. Ero andato forte, ma non dice nulla. Però non mi aspetto grosse difficoltà. Ritrovare Mir? No, è lui che ritroverà me. È diversa la storia. L’obiettivo resta la MotoGp, ma non mi do un tempo, prima vediamo i risultati"

Poi Fenati, parla anche di chi prenderà il suo posto in Moto3, Tony Arbolino, reduce da una buona stagione d'esordio nella Squadra Corse SIC 58: "Per impaurirlo gli ho detto che proverò la sua Moto3, così vede subito il limite. Per alcuni aspetti in lui rivedo la mia storia. Anch’io non ho mai avuto una persona, una guida che mi consigliasse. Lì forse ho sbagliato. Non ce l’ho tuttora, ma ormai sono scafato e le cose le capisco da solo. Tony viene da una famiglia come tante, è uno tranquillo. Finalmente un ragazzo normale, gli altri sono tutti abbagliati dalla storia della MotoGP… Calma! Non siamo nessuno ancora"