Quest'oggi è cominciato ufficialmente il Gran Premio degli Stati Uniti d'America, terzo appuntamento della stagione MotoGP, ed aprire la danza delle conferenze stampa è stato Marc Marquez che è tornato a parlare di quanto accaduto in Argentina due settimane fa. "Non provo rancore verso Valentino, sono pronto anche a parlargli domani. Magari ci vedremo in Safety Commission, ma ci saranno tante cose di cui parlare". Queste le prime parole dello spagnolo che poi ha proseguito: "In tanti hanno dato opinioni diverse e sono tutte rispettabili,  io preferisco concentrarmi sulle gare. È rispettabile anche quello che ha detto Rossi, ma io sinceramente non ho mai avuto paura di nulla in moto. Posso confermare quello che dissi dopo la gara: ho sbagliato, sono stato penalizzato e sono andato a scusarmi".

Il sei volte campione del Mondo, rivedendo la gara più volte, non ha cambiato idea ma si è preso le sue responsabilità: "È stata una situazione nuova per me, ho fatto alcune cose bene e altre male.  In fondo siamo piloti e persone, andiamo tutti al limite e possiamo fare degli errori. Il fine settimana in Argentina è stato difficile e complicato, soprattutto la gara,  e sono successe tante cose. Io sono un pilota e una persona a cui piace imparare da ogni ogni situazione, anche dagli errori. Credo che in tanti possano imparare da quel weekend e migliorare per il futuro". Tutto è cominciato dal problema della sua Honda in partenza: "Honda ha analizzato il problema molto in profondità, ha rivelato il 93. Qualcosa nel cambio non ha funzionato, sto parlando di un problema elettronico che gli ingegneri stanno cercando di risolvere. In Argentina,  a Crutchlow era successo lo stesso inconveniente nelle prove ma aveva pensato a un suo errore. Peccato che a me sia accaduto sullo schieramento, ma anche questa è un’esperienza importante per il futuro".

Marquez, poi, si è soffermato sull'incomprensione con i commissari all'inizio della gara: "Sapevo che dovevo alzare mano e l’ho fatto, forse per due soli secondi ma quando ti trovi in quella situazione ti sembra di averla tenuta alzata per il doppio del tempo, ha ammesso Marquez. Non vedevo arrivare e quindi stavo portando la moto verso la corsia box. La fortuna, o la sfortuna, è stata che ho provato a riaccendere la moto e ci sono riuscito, di solito non capita mai con una MotoGP. Da lì è iniziata la confusione, c’è stata un’incomprensione con la Direzione Gara e tutti abbiamo imparato qualcosa da quello che è successo". Lo spagnolo, infine, ha chiuso cosi: "Questo è un Gran Premio in cui di solito mi diverto e non vedo l’ora di iniziare a guidare. In questo momento voglio concentrarmi su me stesso, non do importanza ad altro. Ho imparato in passato che è meglio stare defilati in certe situazioni". 

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About the author
Alessio Evangelista
Mi chiamo Alessio Evangelista, sono nato e tutt'ora vivo a Pescara in Abruzzo. Mi sono diplomato quest'anno presso l'ITIS A.Volta di Pescara con la votazione di 80/100. Le mie passioni sono il calcio e la Formula 1