Jack Miller non è mai banale e anche in conferenza stampa non si tira indietro e dimostra di essere uno dei piloti più duri e veri del mondiale. Nonostante JackAss sia stato uno dei protagonisti in pista, con la sua pole da urlo e con una gran gara che gli ha permesso di battagliare fino alla fine per la vittoria e per il podio, le attenzioni maggiori sono state riposte sul duello Marquez-Rossi, che sta tenendo banco da due settimane e del quale si dovrebbe discutere in Safety Commission, in un incontro che dovrebbe mettere faccia a faccia i due. 

Miller sembra quasi stufo delle polemiche e ribadisce più volte un concetto per nulla banale, sul fatto che ci dovrebbe essere un maggior controllo su ciò che si fa in pista e fuori, onde evitare battibecchi di questo tipo: "Penso che debbano essere controllati un po' meglio i duelli all'interno del paddock. Siamo qui per correre in motto, per lottare, la battaglia dovrebbe rimanere in pista e non finire così tanto sui media. Credo che sia abbastanza chiaro che ci sono persone che vengono da te cercando di indurti a dire qualcosa che possa creare casino e non penso che questo sia il modo corretto. Capisco che tutti cerchino una grande storia per ottenere un grande numero di visualizzazioni, ma a volte viene anche piegata la verità, facendo apparire cattive le persone. Penso che la lotta dovrebbe rimanere più in pista ma, naturalmente, anche noi piloti dobbiamo stare attenti a ciò che diciamo, perché le nostre parole possono essere distorte come abbiamo visto molte volte"

Il rider della Pramac, poi, ha parlato anche di un altro aspetto interessante, come quello dell'influenza dei tifosi su questo sport, che si sta trasformando sempre più in una guerriglia tra piloti e fans e non a caso ha citato un famoso caso, come quello tra Pedrosa e Simoncelli, quando il pilota romagnolo fu costretto a correre in Catalunya con la scorta: "Ho visto questa situazione evolversi, con tante persone che hanno preso posizione. Voglio solo ricordare a tutti quello che era successo tra Marco Simoncelli e Dani Pedrosa e come è finita. Siamo tutti qui a correre e a rischiare le nostre vite, per questo ritengo che le lotte tra i fan, ma anche tra di noi, siano qualcosa di sciocco e di immaturo. Devono ricordarsi che la vita è corta e che siamo qui a rischiare la nostra".

Infine, l'australiano, è tornato a parlare della gara, ricordando con piacere la pole, ma rammaricandosi anche di qualche azzardo che non ha pagato: "Sono in parte deluso e in parte soddisfatto del Gran Premio a Termas de Rio Hondo, è stato in generale un weekend positivo. Abbiamo mostrato costantemente un buon ritmo, in gara c’è stato qualche problema alla partenza a causa delle condizioni della pista, e poi ho commesso qualche errore che mi è costato il podio, ma abbiamo imparato molto da quel Gran Premio. Siamo stati in parte fortunati, non sempre gli azzardi funzionano, ma stiamo vedendo un alto livello di competizione, anche tra i piloti del team indipendenti.”