Dopo averla a lungo inseguita, dopo averla accarezzata, sfiorata, contemplata, è finalmente il momento di Michael Van der Mark, che si inventa una super-Gara1 a Donington Park e regala ai Paesi Bassi il primo successo di sempre in Superbike e, ovviamente, si regala soprattutto la prima vittoria della carriera nel WSBK. Con una partenza da applausi, salta al quarto posto, alle spalle delle Kawasaki e di Lorenzo Savadori, anche lui autore di un buono scatto, poi si libera anche dell'italiano dell'Aprilia e si mette a ruota delle Kawasaki di Tom Sykes e Jonathan Rea, in attesa del duello o di un errore dei due. E l'errore arriva, al 14° dei 23 giri in programma e a farlo è chi meno ti aspetti, ovvero Jonathan Rea, che arriva lungo al tornante Melbourne e lascia la porta aperta all'olandese, che si infila e si mette a caccia di Sykes, che non riesce a reggere al colpo e deve lasciar strada al centauro della Yamaha, che di forza si infila, ancora una volta, all'interno del tornantino Melbourne e passa, involandosi verso il traguardo, a 8 giri dal termine. 

Alle sue spalle, si devono arrendere le due Kawasaki di Jonathan Rea e Tom Sykes, che sembravano in grado di poter monopolizzare la scena, ma che alla fine, si son dovute piegare allo scatenato pilota di Gouda, che come un cacciatore ha messo nel sacco le due prede verdi. Il campione del Mondo, è secondo, anche a causa di un paio di sbavature, ma difficilmente avrebbe retto il colpo con Van der Mark, nettamente più forte in alcuni tratti, a differenza di Tom Sykes, che dopo le prime 7 curve, difficilmente riusciva a reggere il colpo dei due rivali. Ed è stato proprio quello che è successo a 7 giri dalla fine, quando anche Jonathan Rea ha superato il compagno di team, in uscita dalla curva McLaren, portando a termine un sorpasso spettacolare, al quale Sykes non è riuscito a porre resistenza, anche a causa di un problema, che si è manifestato poco dopo, ai freni e che ha rallentato l'efficienza della verde Ninja nel finale. 

Non riesce a replicare la grande gara del compagno di team, Alex Lowes, che chiude al 4° posto, dopo un bel duello finale con Lorenzo Savadori, che nelle ultime tornate di gara torna sotto e nel finale prova anche ad attaccarlo, salvo dover alzare bandiera bianca, a causa della fine di una gara, che ha visto entrambi protagonisti, specie nelle prime battute di gara, in cui il pilota dell'Aprilia era anche riuscito a tenere dietro i principali rivali e sembrava quasi in grado di portare la sua RSV4 sul podio. 

Gran gara per le Aprilia, comunque, perchè alle spalle di Sava, risale anche un ottimo Eugene Laverty, che nonostante non sia ancora al top, conquista un'inaspettata sesta posizione, davanti a Loris Baz, che continua a dimostrare la bontà della BMW S1000RR, del Team Althea. Gara di sofferenza per le Ducati, che non riescono ad andare oltre uno scialbo e deludente ottavo posto, ottenuto da Chaz Davies, che lotta e combatte, ma non riesce a trarre il meglio dalla Panigale, che davvero non sprigiona il massimo lungo le pieghe del circuito britannico. A dimostrazione della poca competitività della moto di Borgo Panigale, c'è anche il dodicesimo posto finale di Michael Rinaldi, che non è mai riuscito ad avvicinare la Top10, mentre va ancora peggio a Marco Melandri e a Xavi Fores, con il primo che chiude 22°, dopo una caduta e una gara davvero difficile, mentre per Forès il ritiro arriva dopo 12 giri appena. 

Molto buona la gara di Leon Haslam, con la Kawasaki del team Puccetti, mentre strappa gli applausi del pubblico di casa, un eroico Leon Camier, che nonostante la sofferenza per i postumi dell'infortunio, chiude la Top10 con un soddisfacente decimo posto. 

Torres è 11°, davanti al già citato Michael Rinaldi, , mnetre l'esordiente Ray è 14°, alle spalle anche dell'argentino Mercado. 15° PJ Jacobsen, che con la CBR privata, strappa l'ultimo punto al connazionale Jacke Gagne. Non ottima la gara di Niccolò Canepa, che chiude davanti ad un deludente Toprak Razgatlıoğlu, 21°. 

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