Sfidare le leggi della fisica e quei limiti che il corpo impone è da sempre una sfida quasi scontata per chi fa del proprio mestiere una follia ragionata. Andare oltre le più rosee aspettative alla soglia dei 40 anni non è proprio roba da tutti, è solo un talento naturale riservato a pochi eletti. E’ il caso di Valentino Rossi che nel Gran Premio di Germania ha chiuso in seconda posizione, alle spalle di un altro fenomeno come Marc Marquez alla sua nona sinfonia consecutiva sul tracciato tedesco.

Valentino è stato il primo degli altri e lo è anche in classifica generale visto che lo spagnolo della Honda sta procedendo a vele spiegate verso il suo settimo Mondiale con 46 punti di vantaggio sul pesarese. Un'altra dimostrazione di forza da parte del pilota marchigiano che, nonostante una Yamaha ballerina, è riuscito un'altra volta a salire sul podio centrando il miglior risultato stagionale in un circuito, per antonomasia, angusto alle caratteristiche del pilota e della moto giapponese. "Ho studiato la gara di Folger dell’anno scorso", ha detto Valentino al termine della gara e non è una frase buttata li perché ragionare, studiare e confrontare non dovrebbero essere ingredienti principali di uno che ha messo in bacheca 9 titoli Mondiali e più di 200 podi.

E invece è ancora li, voglioso come un bambino di oltrepassare il limite in quello spazio elettronico condiviso da piloti più giovani anche di 20 anni. E’ passione, è fame, è un roba alquanto rara che solo in pochi riescono a regalare ad un pubblico che sa riconoscere il bello della velocità. Lo abbiamo ammirato nell'immediato dopo gara con quel'’abbraccio dei tifosi di Rossi con Marquez, pronti a complimentarsi nonostante le burrascose vicende del recente passato. E’ tutto racchiuso li e in quella stretta di mano, non troppo fredda, sul podio tra due giganti che, nonostante i 14 anni di differenza, riempiono di gas, pieghe e sorpassi 40 minuti di una domenica apparentemente tranquilla.

Quinto podio in stagione per Rossi, infine, che resta al secondo posto allungando su Vinales (+10 sullo spagnolo). Il pesarese aspetta i nuovi aggiornamenti della Yamaha per puntare al gradino più alto, nel frattempo continuerà ad indossare la corazza di infaticabile supereroe 

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Alessio Evangelista
Mi chiamo Alessio Evangelista, sono nato e tutt'ora vivo a Pescara in Abruzzo. Mi sono diplomato quest'anno presso l'ITIS A.Volta di Pescara con la votazione di 80/100. Le mie passioni sono il calcio e la Formula 1