La Thailandia ci regala una MotoGP di un altro pianeta. I duelli non mancano mai in una gara che si candida fortemente ad essere una delle più belle della stagione. Vince Marquez, ma non c'è da stupirsi. La classe, il talento e la lotta agonistica non si comprano al mercato, ma sono innate. Il 93 sulla carena le ha tutte: stile di guida perfetto, traiettorie preecise e linee, non sbaglia mai una virgola e non rischia mai di cadere.

Ne fa le spese di resa il buon Dovizioso, caparbio fino all'ultimo giro nella lotta, ma che in curva dodici nell'ultimo giro capisce non c'è ne per nessuno. Terzo un ottimo Vinales, il quale parte malissimo trovandosi nel gruppone degli altri, ma che,giro dopo giro, scala posizioni e si ricorda di dare gas, mettendo una serie di giri veloci in pista. Quarto Rossi, sul quale ci sarebbe da dire parecchio: il pilota non si discute, ma oggi qualche colpa la ha anche lui. La Yamaha è sembrata avere delle prestazioni migliori rispetto alle ultime uscite e Vale lo ha compreso, ma ha spinto troppo nei primi giri da leader e ha pagato il calo della prestazione della sua moto.

La Yamaha mette sì, i suoi piloti in alto, ma la guida stressante la fa soffrire troppo (vedi la guida di Maverick calma all'inizio e super prestazione alla fine). Quinto il solito pazzo Zarco, autore di qualche sorpasso al limite del regolare. Sesto un ottimo Rins lottatore e cuore impavio nel duello con Pedrosa, il quale scivola dalla sua moto e rovina una prestazione davvero bellissima. Cruchtlow chiude settimo, dimostrando di non averne tanto per lottare con i primi e creando solo tappo nei primi giri. Ottavo Bautista, autore di un ottima prestazione di gara e senza dubbio quella migliore. Nono un Petrucci sottotono e con qualche problema di troppo e decimo Miller. Malissimo Iannone,solo undicesimo. Morbidelli chiude quattordicesimo. Il Mondiale è sempre più deciso a favore di super Marquez, ma assolutamente giusto per lo spagnolo campione davvero perfetto e assoluta meraviglia.