Una pazza gara di Moto3 che apre una domenica di gare stile Motomondiale. Queste gare e questa adrenalina da rimanere incollati allo schermo e non distrarci mai sono quelle che vorremo sempre. La tensione si percepisce già al via e i piloti non la nascondono: McPhee parte dalla pole e si porta a casa la prima vittoria del team Petronas in Moto. Una vittoria sofferta, ma voluta e cercata: lo scozzese tiene a bada il gruppo di testa e controlla la gara in maniera pressoché perfetta e approfitta delle cadute che si susseguono sulla pista francese.

Una giornata dove il destino fa da padrone e, dopo la doppietta di Jerez del podio, a Le Mans vede cadere entrambi i piloti del team di SIC58: prima Antonelli e poi Suzuki entrambi per una scivolata dell'anteriore (il giapponese coinvolge anche Arbolino nella caduta). Il pilota del Sol Levante fa una caduta che dispiace davvero: poteva vincere, aveva la moto perfetta ed era in testa dalla partenza sprint, ma la scelta della soft all'anteriore potrebbe aver pesato in entrambe le moto. Secondo Dalla Porta: il pilota italiano della Leopard sale sul secondo gradino in un fine settimana non positivo, ma ripreso alla grande da una gara maiuscola del leopardo azzurro. Terzo Canet: lo spagnolo allunga nel mondiale (complice caduta di Antonelli e un Masia lontano dall'essere competitivo) e guadagna una terza casella figlia di una gara sempre in scia dei primi e mai osando realmente troppo. I mondiali si possono anche vincere con intelligenza e oggi Canet ha dimostrato di avercene molta.

Quarto Rodrigo e dispiace vederlo fuori dal podio: il pilota argentino controlla la gara ed è veloce, ma nella seconda parte di gara ha un crollo davvero inspiegabile. Quinto Migno, ma anche in questo caso ingiusto: il pilota italiano lotta e da sportellate e si vede rovinare la gara da Masia, suo compagno di squadra, il quale lo tocca in un'entrata da cartellino rosso e inutile, data la penalità di due secondi per il pilota catalano per taglio della curva. Sesto Toba nella sua gara del risveglio e il giapponese perde il podio per un contatto all'ultima curva quasi con Canet che lo costringe ad andare largo. Settimo Vietti con una gara assolutamente perfetta e ripresa con un po di fortuna, mentre cade Foggia. Ottavo il giapponese Masaki e nono Kornfeil, mentre chiude decimo Masia considerata la penalità. Fenati si ritira a metà per il male alla caviglia e il Mondiale prende una bella sterzata verso la Spagna e Canet.

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