Dopo la Moto2 e la vittoria in solitaria di Alex Marquez e il suo allungo nel Mondiale su Luthi, in MotoGp assistiamo alla parola fine. Una gara ai limiti della noia, soporifera, senza bagarre e senza reale spettacolo. La stravince Marquez: il 93 parte in testa dalla prima curva e dopo i primi giri già impone il suo ritmo. Quel modo tutto suo di guidare e che se lo fa in Germania non lascia scampo a nessuno. Perchè si può essere antipatico e risultare troppo presuntuoso, ma il talento e la classe della sua guida rimangono. In terra tedesca, domina da cinque anni e ci sarà un motivo se fa tempi migliori di tutti e da tre secondi al secondo pilota.

Seconda casella per Vinales: il vincitore di Assen approfitta della caduta di Rins in curva undici e trova una seconda posizione molto importante per lui dopo un bel duello d risposte agli attacchi di Cruchtlow. Il pilota inglese chiude terzo l'ennesima buona gara su questa pista e dimostra di poter essere una bella rivelazione e deve solo trovare quella continuità che spesso gli è mancata.

Quarto un buon Petrucci, il quale vince la bagarre con il compagno Dovizioso solo quinto. Dovi maledice delle pessime qualifiche: il passo buono lo aveva e le gomme sembrano essere messe molto meglio. Ora non teneva di sicuro il passo di Marc li davanti nemmeno da secondo, ma avrebbe potuto entrare nella lotta al podio. Sesto Miller: bella prova del pilota della Pramac che dimostra di essere uno da Ducati con una guida degna di moto ufficiale. Settimo Mir: la scommessa giusta di Brivio, i giovani che danno soddisfazione e che mettono la Suzuki al centro di una bella sorpresa. Rins cade, Mir recupera le posizioni e attenzione a questa coppia del futuro che potrebbe fare davvero scintille nei prossimi anni, se resistono al dominio e al mettere in ombra tutti gli altri da parte di Marquez. Ottavo posto per Rossi: il 46 no fa una brutta gara, sembra avere un ottimo passo gara, una Yamaha che sembra abbia dato delle risposte anche al pilota italiano in una gara comunque sempre difficile su questa pista.

Morbidelli chiude nono e paga la fatica delle gomme e un ritmo troppo alto per stare a lottare nelle prime otto posizioni, seppur nella prima parte di gara la aveva ben interpretata. Decimo Bradl, complice la caduta di Aleix Espargaro e di una Aprilia che stava assaggiando la seconda top ten dopo il decimo posto di Iannone in Olanda. Dopo la pausa si va a Brno ai primi di Agosto, sperando che la pista ceca lasci alle spalle la pista tedesca e ci regali di nuovo lo spettacolo, mancato in maniera netta oggi.

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