La Formula Uno così come tutto il mondo dell'automobilismo, non solo sportivo, è andata incontro a numerosi cambiamenti nel corso della sua storia. Tanti piloti, vetture e circuiti hanno contribuito in maniera diversa a scriverne le pagine, a volte belle, altre tragiche. Per quanto riguarda i tracciati ce n'è uno dal fascino senza tempo. Stiamo parlando di Montecarlo, sede del Gran Premio di Monaco, un circuito di sangue blu, non solo perchè in un Principato.

Qui si può ritrovare il fascino dell'automobilismo primordiale. Si gareggia in un tracciato cittadino, a ridosso dei guardrail, conta la bravura del pilota nel rispettare il mezzo meccanico e a non commettere errori che possono costare la gara. Un driver deve sapere cogliere le poche possibilità per poter sorpassare, in un circuito dalla scarsa larghezza e con molte curve. Un'immagine di pura poesia ce l'ha regalata il film Rush, diretto da Ron Howard, nella scena in cui James Hunt ripassava mentalmente il tracciato. Ayrton Senna amò così tanto questa pista che vi trionfò 6 volte (1987, 1989, 1990, 1991, 1992, 1993). Il suo record di successi è ancora imbattuto. La vittoria più bella di Magic ancorchè inaspettata fu quella del 1992. Infatti riuscì ad avere la meglio sul leader del Mondiale Nigel Mansell, resistendo ai suoi tentativi di sorpasso nel finale della gara. Lo stesso Senna emozionò e divertì gli appassionati pure nel 1984 anche se in quell'occasione giunse secondo. Infatti con la modesta Toleman sotto una pioggia battente, colse una fantastica rimonta, arrivando a minacciare il leader della corsa Alain Prost. Il Professore fu "salvato" dal direttore di corsa Jacky Ickx, che fermò anzitempo la gara, per il meteo avverso, privando tutti di un duello appassionante.

A Montecarlo vinsero per 5 volte Michael Schumacher, che colse nel 2001 l'ultimo successo della Ferrari in questo gran premio e Graham Hill. L'inglese resta tuttora l'unico pilota ad essersi imposto qui, nella 500 miglia di Indianapolis, nella 24 ore di Le Mans e ad aver conquistato il Mondiale di Formula Uno. Vincere a Montecarlo è un'autentica impresa, il rischio di commettere un errore fatale è sempre dietro l'angolo. La chicane del porto passò alla storia per due incidenti: nel 1955 quello di Alberto Ascari che finì in mare e nel 1967 quello mortale di Lorenzo Bandini. Nella curva del Gasometro invece nel 1970 commise un errore Jack Brabham, innervosito dalla rimonta, rivelatasi poi vincente di Jochen Rindt, dovendosi accontentare del secondo posto.

Montecarlo nella sua storia spesso si è rivelata una corsa ad eliminazione, un'autentica Roulette, citando il Casinò. Nel 1982 il numero fortunato fu quello di Riccardo Patrese, che si rese conto di aver vinto solo dopo la bandiera a scacchi. L'ultimo successo di un pilota italiano nel Principato lo ottenne nel 2004 Jarno Trulli. Nel 1981 Gilles Villeneuve trionfò per la prima volta nella storia con una vettura dal motore turbo. L'edizione numero 73 del Gran Premio di Monaco, 62esima valevole per il Mondiale di Formula Uno si correrà domenica. Riuscirà la Ferrari ad imporsi, fermando quello che sembra uno strapotere targato Mercedes?. Lo scopriremo solo dopo la bandiera a scacchi.