E’ una delle battaglie più “antiche” della giovane serie full electric, che vede da un lato piloti e squadre mentre dall’altra gli organizzatori.

Stiamo parlando del format della qualifica, che andiamo brevemente a spiegare prima di entrare nella polemica vera e propria. Tale sessione, che decide la griglia di partenza, dura un’ora e si disputa con i piloti suddivisi in 5 gruppi, ed ognuno di essi ha a disposizione uno slot temporale di 6 minuti per realizzare il tempo. Al termine di questa prima fase, vi è la cosiddetta Super Pole dove si sfidano i 5 piloti più veloci di ogni gruppo, alla ricerca della vera e propria pole position. Per completezza di informazione, diciamo anche che ogni pilota ha a disposizione una sola monoposto settata a 200 kW.

Ma cosa viene contestato di tutto ciò? L’ordine dei gruppi. Infatti, questo viene assegnato a sorteggio, fortemente voluto dagli organizzatori e detestato da piloti e team. In effetti, questa modalità può esagerare il ruolo della fortuna, visto che in una stessa sessione di qualifiche magari all’inizio c’è pista asciutta mentre alla fine a causa della pioggia la stessa potrebbe risultare bagnata, con indubbie differenze cronometriche che possono andare aldilà di un sano confronto tra meriti sportivi che non verrebbero valutati a parità di condizioni.

Si è tentato, da parte dei piloti capitanati dal campione in carica Lucas Di Grassi, nel corso dei test pre-stagionali in vista dell’imminente esordio ad Hong Kong il prossimo 2 dicembre, di far cambiare la regola proponendo che i gruppi seguissero l’andamento della classifica generale, ma il tutto si è concluso con un nulla di fatto.

L’ex pilota di Formula 1 ha voluto così dimostrare il suo disappunto, sottolineando come questo sistema ha avvantaggiato e svantaggiato oltremodo lo stesso brasiliano nel corso dei primi tre anni di Formula E: “Non mi piace come sistema. Anche se quest’anno a Montreal mi ha aiutato, nelle prime due stagioni essere nel primo gruppo dell’ultimo ePrix mi ha svantaggiato. Non è giusto affidare tutto alla fortuna. A mio avviso i piloti in lizza per il campionato dovrebbero stare assieme. Ci sono un paio di circuiti, ossia Canada e Messico, in cui la lotteria gioca un ruolo importantissimo. Lì qualificarsi nella prima fase può davvero distruggerti il week end”.

Intanto si è deciso che il format continuerà ad essere questo. La riflessione che viene da porre dal sottoscritto riguarda proprio quanto mostrato da Di Grassi. Ci risulta difficile provare ad immaginare una competizione che oggettivamente nasce così, che ha introdotto il FanBoost, che quindi va un po’ a sovvertire quella che è la nostra visione del motorsport. Da un lato, gli organizzatori che hanno indubbiamente impostato una competizione totalmente nuova non solo da un punto di vista motoristico, ma soprattutto sotto quello sportivo, dall’altro noi spettatori, che magari abituati alla liturgia della Formula 1 potremmo non comprendere nel breve termine questo diverso approccio, pur sottolineando una volta di più che chi vi scrive è il primo che si pone il problema di non creare troppi confronti tra la massima espressione dell’automobilismo mondiale e la prima competizione totalmente elettrica.

Staremo a vedere, intanto la prima polemica è servita ancor prima dell’inizio della quarta stagione che scatterà il primo week-end di dicembre in Cina.