Non concede tregua la Dakar e così, dopo il giorno di riposo a La Paz, la carovana è ripartita per la tappa marathon, che porta i piloti prima ad Uyuni e poi a Tupiza. La prima parte, però, era roprio quella dalla capitale boliviana e la città di Uyuni e, lungo i chilometri di tappa, è successo di tutto. Carlos Sainz è il nuovo leader, innanzitutto: lo spagnolo trionfa ad Uyuni, ma soprattutto guadagna quasi 2 ore su Stèphane Peterhansel, bloccato per 1h45 da un problema alla sospensione prima dell'arrivo decisivo di Cyril Despres. 

Sainz ha costruito il suo successo dopo il terzo waypoint, quando Peterhansel si è dovuto fermare con la sospensione strappata. Da quel momento, Sainz ha cambiato passo ed ha iniziato a staccare le Toyota, rifilando a Giniers De Villiers e Nasser Al-Attiyah minuti su minuti fino al traguardo, dove il sudafricano chiude al 2° posto a 12'05", davanti al qatariota che paga 14'09". 

4° il polacco della Mini: Przygonski paga al vincitore 20'56", mentre alle sue spalle Martin Prokop vola con la sua Raptor e la porta al 5° posto, con 23'57" di ritardo che lo portano a completare la Top5 di tappa. Segue l'argentino Alvarez, il quale impiega 28'49" in più rispetto a Sainz e conclude al 6° posto, davanti all'olandese Ten Brinke: quest'ultimo vive una giornata difficile che gli fa perdere terreno importante nella corsa al podio, poiché al traguardo è ad oltre 30', 31'33" per essere precisi. 

8° l'altro alfiere Peugeot Al-Qassimi, che precede Garafulic e Van Merksteijn, con gli ultimi due a quasi un'ora di ritardo. Come detto, giornataccia per Stephane Peterhansel, 20° al traguardo a 1h47'56" di ritardo da Sainz. Il francese, Re della Dakar, parte bene prima dell'inizio del calvario che gli fa perdere 1 ora e 45'. Per sua fortuna ci pensa Cyril Despres a salvarlo. 

Proprio Despres è 34° con quasi 4 ore di ritardo, ma con il fondamentale contributo di aver aiutato il suo team-mate, che nonostante tutto, resta in corsa per la Dakar. Giornata no anche per la Mini, con Terranova 31° e Hirvonen 38°, preceduto dai Coronel, al 37° posto. 

Si conclude qui l'avventaura degli italiani del Two Wheels Driver, con Amos che è out già prima del WP1, avventura finita, ma la loro partecipazione non è passata inosservata. 

La generale passa in mano a Carlos Sainz, che vola in testa con 1 ora e 11' su Nasser Al-Attiyah, che scavalca Stephane Peterhasnel, che si salva, ma ora paga 1h20' con soli 8" di vantaggio su Giniers De Villiers, 4°. Scivola in quinta posizione Ten Brinke, che prima della ripartenza da La Paz precedeva entrambi i compagni di team. 

Dopo aver perso Roma e dopo i problemi di Terranova ed Hirvonen, la Mini si consola con l'ottima prestazione del polacco Przygonski, che mantiene alto l'onore della casa anglo-tedesca, con il 6° posto. Salta al settimo posto, invece, Martin Prokop, con la Ford Raptor, mentre Al-Qassimi riesce a prendere l'ottava posizione davanti all'olandese Van Merksteijn e all'argentino Alvarez, che chiude la Top10, dalla quale esce il peruviano Fuchs, 11°