In Austria, la notizia dell’allontanamento di Romano Fenati dallo Sky Racing Team VR46 è stata una doccia fredda. Il rapporto tra il pilota e la squadra di Valentino Rossi si è concluso, ma non hanno fine le polemiche ed i botta e risposta tra i vertici del team e l’entourage di Fenati, che per ora non ha ancora proferito parola. A parlare è invece sua madre, che cura anche i diritti sportivi e di immagine e ha rilasciato dichiarazioni in un’intervista esclusiva alla Gazzetta dello Sport.

Sabrina Fenati smentisce le voci che circolano da qualche giorno e che vedono il figlio protagonista di atti che, a suo dire, non ha mai commesso, esponendo poi le proprie ragioni. Punta il dito contro una squadra che non ha rispettato gli obblighi contrattuali e non si risparmia quando c’è bisogno di fare nomi e cognomi.

“Nell’hospitality del team ho chiesto a Pablo Nieto perché in Austria non ci fosse ancora il tecnico delle sospensioni che ci era stato garantito da Pietro Caprara, il direttore tecnico. La sua presenza era prevista dal contratto, ma Nieto ha iniziato ad urlarmi contro, io invece ero tranquillissima. Addirittura Nieto ha provato a convincermi del fatto che fosse stato Romano a non volerlo, quando io invece so che non è così, così sono andata insieme a mio figlio a parlare con il capo del team. Abbiamo esposto il problema, così Caprara ci ha detto che le sospensioni, ad ogni turno, venivano date al tecnico del loro centro assistenza. Ma queste cose le fanno i privati ed il nostro contratto diceva delle cose diverse”. Queste le parole di Sabrina Fenati, che spiega quanto accaduto sabato a Zeltweg, prima che fosse diramato l’annuncio ufficiale dell’allontanamento del pilota.

Da Tavullia erano arrivate indiscrezioni sulla discussione tra il pilota e la squadra, finita con spintoni e lanci di pass. La notizia è stata poi smentita dalla madre di Fenati: “Romano ha appoggiato il pass sul tavolo in modo energico, ma non l’ha tirato a nessuno. Non c’è stata nessuna spinta”. Continua poi a difendere il figlio dalle accuse mosse dallo stesso Valentino Rossi, che domenica scorsa aveva affermato: “Volevamo fare di Fenati un professionista, ma abbiamo fallito”. Sabrina non ci sta e dichiara: “Salucci ha iniziato a dire che lui non si comportava bene perché non voleva trasferirsi a Pesaro come gli altri 11 piloti della Academy, che non seguiva il nutrizionista della squadra e che non voleva allenarsi al Ranch di Rossi. Ma mio figlio, per contratto, deve prepararsi con il team solo due mesi l’anno, da gennaio a marzo. Ha il nutrizionista ed il preparatore, coloro che lo hanno sempre seguito”. Mamma Fenati poi aggiunge: “Romano ha bisogno dei suoi amici e Pesaro non è il suo ambiente. Perciò ha chiesto delle schede di allenamento da seguire a casa, ma Salucci ci ha urlato contro che le schede potevamo sognarcele, perché sono frutto di vent’anni di esperienze di Rossi”.

Dal presente si parla poi del futuro: Romano Fenati avrebbe dovuto infatti debuttare in Moto2 il prossimo anno, sempre con lo Sky Racing Team VR46. Ma la fine del rapporto ha cambiato le cose. Sabrina Fenati chiarisce anche i punti contrattuali previsti per il 2017: “Romano voleva correre come pilota unico e questo gli era stato detto. Ma dopo la Germania ci hanno comunicato che ci sarebbe stato anche un altro pilota ad affiancarlo. Mio figlio non ha nulla contro Francesco Bagnaia, ma la squadra ci ha promesso una cosa che poi non stava rispettando. Nieto ci ha presi in giro, dicendo che per far vincere Fenati avrebbero chiesto alla Dorna di non far più correre Lorenzo, Marquez e Pedrosa. Anche Salucci lo ha redarguito dopo questa uscita. Inoltre Romano non ha fatto cacciare proprio nessuno. Sia Guareschi che Brazzi sono stati mandati via, noi semplicemente non li abbiamo più visti, anzi, siamo rimasti in ottimi rapporti con entrambi”.

La prossima stagione resta dunque un’incognita, così come quel che resta di questo campionato, in cui Fenati era terzo ed in lotta per il titolo. Ma sua madre non si pone troppi problemi e afferma: “Romano è sotto contratto con Academy VR46, siamo fiduciosi del fatto che trovino una moto per lui. È un conflitto di interessi non da poco, ma noi contiamo sulla professionalità di Valentino Rossi”.